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Ostia. ‘Stop alla ciclabile’, caos parcheggi e zero progetti: flash-mob di protesta al pontile

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Pista ciclabile Ostia

Senza parcheggi, senza circolazione, senza progetto. Praticamente un disastro annunciato, costato fior di milioni, la pista ciclabile progettata per l’unica arteria che collega la zona di Levante con quella di Ponente a Ostia. È questa l’opinione di un gruppo di cittadini lidensi che domani mattina alle 10, in segno di protesta, si riuniranno per un flash-mob al pontile. “La ciclabile, imposta esclusivamente come strumento di propaganda elettorale, ha peggiorato la qualità della vita dei cittadini lidensi e romani che hanno visto aumentare lo smog e il traffico urbano, limitare la possibilità di intervento dei mezzi di soccorso, costretto a deviare il percorso delle linee bus e dei mezzi per la raccolta dei rifiuti, reso difficoltoso alle famiglie con bambini, agli anziani e ai disabili raggiungere dignitosamente il mare – si legge nella petizione lanciata dal Comitato Stop alla Ciclabile promossa dal Comitato cittadino.

L’eliminazione dei parcheggi, come becera soluzione agli insostenibili problemi causati dalla pista, senza concepimento di soste alternative, procurerebbe soltanto ulteriori gravi e ingiustificati disagi alla popolazione e alle realtà imprenditoriali, che vedrebbero dirottare l’utenza verso altri lidi meglio organizzati – conclude il testo della petizione. “Il gruppo spontaneo di cittadini ha iniziato il lavoro di coordinamento già un anno fa, pertanto non ha nessuno scopo pre-elettorale – precisa l’avv. Guido Pascucci, uno dei fondatori del Comitato – Che vi siano poi strumentalizzazioni e che ora tutti vogliano partecipare, questa è un’altra faccenda”.

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“Sul piano tecnico – spiega Pascucci – abbiamo proposto alternative con architetti ingegneri e non solo dal punto di vista strettamente viario e cartellonistico, bensì dal punto di vista della realizzazione vie alternative. Quindi non siamo contro l’idea della ciclabile in sé. Vorremmo semplicemente farne una migliore”. Il flash-mob sarebbe dunque un’idea nata spontaneamente tra comuni cittadini attraverso i social e le chat di gruppo per porre l’attenzione su questo argomento. “Di fatto abbiamo notato che ogni volta che abbiamo indetto una manifestazione come è successo l’anno scorso a giugno 2020 – il Comune ci ha ascoltato, modificando in molti casi i lavori in corso d’opera”, conclude ottimista l’avvocato.

Rosanna Sabella

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