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Autonomia differenziata, D’Amato insorge: “È dannoso per Roma e per il Lazio”

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Alessio D'Amato condannato dalla Corte dei Conti

“Insistere sull’autonomia differenziata è dannoso per Roma e il Lazio”. Il candidato presidente della Regione Lazio, Alessio D’amato non ha dubbi, anzi incalza: “Si rischiano di perdere migliaia di posti di lavoro con conseguenze negative sulle famiglie e sulle imprese in modo particolare per il tessuto medio e piccolo. Si rischia la desertificazione della capitale. È un provvedimento che non può passare”.

La richiesta di Veneto e Lombardia di avere maggiore autonomia

L’assessore alla Sanità interviene dopo che Roberto Calderoli ha illustrato in Parlamento, ieri, il piano sull’autonomia differenziata che vuole portare Veneto e Lombardia a ottenere una maggiore autonomia su alcune materie. È una bozza di legge che prevede il trasferimento di competenze legislative e amministrative e delle risorse corrispondenti. Una proposta che sta creando malumori e divergenze. D’altro canto la realizzazione di questo progetto rischia di creare problemi più seri a Roma che potrebbe vedersi svuotare delle attività amministrative.

A rischio posti di lavoro

Ci sarebbe, perciò il pericolo di una drastica riduzione dei posti di lavoro nella Capitale. Una eventualità che proprio non convince. Anche la richiesta di autonomia scolastica lascia perplessi. Il ministero competente, con 5mila persone in organico, riconoscendo l’autonomia a Milano e Venezia, perderebbe il 20 per cento dei suoi dipendenti. Ma la domanda è: se le anche le altre Regioni chiedessero la medesima autonomia che fine farebbe il ministero dell’Istruzione.

Roma ‘svestita’ dei suoi poteri

Come per la scuola anche per altri settori rischiano di essere sposati da Roma, Ma questa eventualità comporterebbe un depauperamento di risorse, perché anche l’indotto verrebbe messo in crisi da questo spostamento. Una conseguenza non da poco per la Capitale che perderebbe quel ruolo di primaria importanza che ricopre. Tra le note ritenute dissonanti di questo progetto c’è anche l’intenzione, come sottolineato da Calderoli, di attingere ai tributi erariali per poter raggiungere l’obiettivo di autonomia delle Regioni richiedenti. Tributi statali da dirottare su questo piano che andrebbero sottratti ad altre finalità.

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