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Coronavirus. Ristoranti, il viceministro Sileri: ‘Con i vaccini devono riaprire anche la sera’

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Ristoranti al chiuso zona bianca quante persone?

Ristoranti aperti anche la sera. E’ questa l’intenzione del governo, confermata dalle parole del viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, intervenuto alla trasmissione ‘I Fatti Vostri’ su Rai2. «Con il progredire della vaccinazione devono, e sottolineo devono, riaprire i ristoranti anche la sera. Occorre far tornare le persone progressivamente alle proprie attività e a una nuova normalità, pronti a fare un passo indietro se dovesse arrivare una variante aggressiva o una nuova recrudescenza del virus», ha affermato il viceministro.

Le persone fanno bene a uscire

«Io non condanno gli assembramenti mostrati in tv domenica – ha proseguito Sileri – Vedere persone che passeggiano lungo i Navigli mantenendo la distanza, con la mascherina e senza contatto fisico, non ha niente di male. Anzi, hanno fatto bene a uscire con la bellissima giornata che c’era, se hanno osservato le regole».

Le cure monoclonali

Il viceministro ha poi sottolineato l’importanza delle cure monoclonali finalmente approvate anche in Italia. «Siamo in ritardo e stiamo recuperando ora grazie ad alcuni che all’interno di Aifa ne hanno compreso l’opportunità. Cerchiamo di non farci sfuggire questa occasione. E’ una ricerca in alcuni casi realizzata anche da scienziati italiani. Le terapie con gli anticorpi monoclonali devono andare in parallelo con i vaccini», ha concluso Sileri.

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La risposta dei commercianti

Le parole del viceministro sono state ben accolte da Paolo Bianchini, presidente del M.I.O. Italia, Movimento Imprese Ospitalità, e aderente a Federturismo Confindustria, il quale ha dichiarato che «è urgente riaprire ristoranti, bar, pub, pizzerie, anche la sera. Non c’è alcuna evidenza scientifica alla base dello stop all’attività di somministrazione di cibi e bevande dopo le ore 18. La decisione di chiudere i locali ha provocato e sta provocando il fallimento di decine di migliaia di piccole imprese in tutta Italia, con relative tragedie familiari. Per questi motivi dal 1° febbraio le aziende aderenti a Mio Italia hanno iniziato lo sciopero fiscale. Perché utilizzando lo strumento dell’autotutela come ci hanno consigliato i nostri legali, chiederemo all’Agenzia delle entrate, alle esattorie locali come alle utilities e alle municipalizzate la sospensione di tributi nazionali e locali o le tariffe per i servizi, pagando solo i contributi ai propri lavoratori».

«Faremo presente – ha spiegato Bianchini – che non possiamo versare imposte o il corrispettivo di servizi dei quali non abbiamo potuto usufruire perché il Paese era chiuso per lockdown oppure per le ultime restrizioni dei Dpcm nazionali». 

Le parole del viceministro fanno quindi pensare che si possa andare, con la scadenza dell’attuale Dpcm, verso la riapertura dei ristoranti anche la sera. Il nodo adesso è solo politico, legato alla fiducia nei confronti del neo presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi, che potrebbe rallentare i tempi.

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