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Covid, sintomi Omicron 4 e 5: ecco come riconoscere le nuove varianti

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Covid, il bollettino per oggi 19 ottobre 2022

Tra una variante e l’altra, dopo oltre due anni di pandemia, non sembra esserci tregua: il virus continua a circolare in Italia (e non solo). E se da una parte molte delle restrizioni non esistono più, tra mascherine sempre meno richieste e Green Pass quasi ‘superato’, dall’altra i casi positivi continuano ad esserci. E quella conta, tra morti, ricoveri e terapie intensive, non è certo finita. Anzi, il contrario. Dopo la variante Omicron, dal Sudafrica sono arrivate altre due mutazioni del virus, che sembrerebbero essere ancora più contagiose. E, quindi, inevitabilmente nuovi sintomi e nuovi campanelli d’allarme. 

Quali sono i sintomi della variante Omicron 4 e Omicron 5?

Omicron continua a regalarci delle sorprese, non certo così belle. Anzi, come ha spiegato Fabrizio Pregliasco sulle pagine di Repubblica, queste nuove mutazioni sembrerebbero essere più ‘cattive’, non certo simili a dei banali raffreddori. Tra i sintomi: poca tosse, ma più naso che cola, meno febbre, ma più spossatezza. E a questi si aggiungono vertigini, dolori allo stomaco, all’addome e all’orecchio. Secondo l’esperto Pregliasco i casi sono ancora troppo pochi, ma la contagiosità di queste due mutazioni non si può (e purtroppo) mettere in dubbio. 

“Di certo – ha spiegato – non provocano un semplice raffreddore, anche se spesso vediamo nei pazienti naso che cola. Causano meno perdita del gusto e dell’olfatto, vertigini e mal d’orecchio. In sostanza, attaccano meno i polmoni e più le prime vie respiratorie. Questo è ciò che ora sappiamo”.

La scoperta delle mutazioni in Sudafrica

La variante Omicron 4 e quella 5 arrivano dal Sudafrica. La prima è stata isolata a gennaio e, stando ai dati dell’Agenzia Britannica UK Health Security Agency, al 25 marzo sarebbe stata registrata sì in Sudafrica, ma anche in Danimarca, in Scozia e in Inghilterra. La seconda, invece, Omicron 5, è comparsa a febbraio ed entrambe sembrerebbero essere molto più contagiose delle precedenti. Anzi, sembra che queste due sotto-varianti siano in grado di bucare l’immunità prodotta dopo un’infezione con Omicron 2, soprattutto nelle persone non vaccinate: questo è quello che è emerso da una ricerca dell’Africa Health Research Institute di Durban. 

Queste due varianti sono arrivate in Italia?

Queste due varianti stanno interessando soprattutto il Sudafrica, ma sono comparse anche in Europa, dove al momento si contano circa 200 casi. In Italia, stando ai dati di oggi, sarebbero meno di 10 i pazienti positivi alla variante Omicron 4, mentre quella 5 ancora non è stata rilevata (e per fortuna) nel nostro Paese. Quello che è certo, però, come ha affermato Pregliasco, è che la guardia non si può ancora abbassare: perché sì le restrizioni sono state annullate, ma il virus continua a esistere. E “l’elevato numero di positivi e decessi è da tenere in conto”. 
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