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Degrado al cimitero di Prima Porta: lapidi sprofondate nell’erba alta, scale pericolanti e allagamenti

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Non sono riuscita ad arrivare alla tomba di mio padre per portargli un fiore! Una cosa vergognosa“. Queste sono le parole di Roberta, una nostra lettrice che, come molti romani, periodicamente si reca al cimitero Flaminio, noto anche come cimitero di Prima Porta, per rendere omaggio ai propri cari defunti. Quello che ha trovato è stato un panorama desolante: erba alta e incolta, tombe invase o meglio sprofondate nella vegetazione. Il cimitero Flaminio, il più grande cimitero d’Italia, con i suoi 140 ettari di estensione e 37 chilometri di strade interne, è un luogo di memoria storica, artistica e culturale, che ospita le tombe di molti personaggi illustri della cultura, dell’arte, dello spettacolo, dello sport e della politica italiana. Ma è anche un luogo abbandonato al degrado e all’incuria, dove i cittadini non possono esercitare il loro diritto di visitare i propri cari in un ambiente dignitoso, pulito e sicuro.

Cimitero Prima Porta: erba alta e vegetazione incolta 

Una delle segnalazioni più recenti è quella di Roberta, che ci ha inviato le foto dello stato attuale del cimitero Flaminio. Al campo 96, tra viale Arciconfraternita della Passione e viale Confraternita del Sacro Cuore, le sterpaglie e l’erba alta, arrivata a  coprire quasi completamente le foto e i nomi dei defunti, le hanno letteralmente impedito il passaggio. Inoltre, a testimonianza di come quel campo sia stato invaso dalla flora e dalla fauna, ha aggiunto: “Ho visto anche una lepre che correva tranquillamente tra l’erba”. Le immagini mostrano infatti le sterpaglie che invadono le tombe e le vie del cimitero, rendendo difficile il transito e la visibilità.

Scale traballanti e allagamenti

Ma l’erba alta non è l’unico problema che affligge il cimitero di Prima Porta. Claudio ci racconta la sua esperienza nello stesso cimitero, che d’inverno, in particolare al reparto ossario (Corpo D Sottozona Piano Terra), si allaga puntualmente, anche quando non piove. “Le scale di ferro a disposizione per raggiungere i loculi nelle zone alte sono tutte traballanti e con le maniglie dissaldate, con pericolo di cadere”. Un ‘ulteriore testimonianza del rischio per la sicurezza dei visitatori e anche dei lavoratori del cimitero, costretti a usare scale pericolanti per accedere alle sepolture. E le piogge avevano provocato allagamenti nel piano terra del cimitero, arrivando persino all’entrata dell’ossario. 

Questa situazione di degrado e abbandono non è propria solo del Cimitero di Prima Porta ma anche di un’altro, ancora più storico e antico: il Verano. Sulla pagina instagram di Welcome to Favelas in un video chi riprende è costretto a fare slalom tra le macerie di tombe totalmente distrutte, cumuli di mattoni, cancelletti arrugginiti e a terra, erbacce; insomma uno scenario quasi post apocalittico dove anche le tracce della memoria passata sono distrutte.

Di chi è la responsabilità

E io pago la nettezza urbana, i miei diritti dove sono? Spero che le autorità giudiziarie prendano provvedimenti. Grazie” . Queste sono le parole che si possono ascoltare da un video, sempre postato da Welcome to favelas, in cui un cittadino romano riprende uno scenario del cimitero Flaminio che è identico a quello segnalatoci dalla nostra lettrice: lapidi scomparse nell’erba altissima e sterpaglie pungenti che impediscono il passaggio. Dunque a chi spetta la responsabilità di questa situazione?

Il cimitero Flaminio è gestito da AMA, l’azienda municipale per i servizi ambientali di Roma Capitale. Sul suo sito web AMA dichiara di svolgere “servizi gratuiti per persone sole, abbandonate o appartenenti a famiglie bisognose, assicurando una sepoltura ed un servizio dignitosi“. Inoltre, AMA si dovrebbe anche occupare della “manutenzione ordinaria delle aree verdi interne ed esterne ai cimiteri” e della “manutenzione ordinaria delle opere murarie interne ed esterne ai cimiteri”. Tuttavia, le segnalazioni dei cittadini stanno a riprova che questi servizi non sono adeguati né efficaci.

Un dovere per il decoro urbano e la memoria collettiva

Il Comune di Roma Capitale ha il compito di vigilare sull’operato di AMA e di garantire il rispetto delle norme igienico-sanitarie e di sicurezza nei cimiteri. Inoltre, il Comune ha il dovere di tutelare il patrimonio storico-artistico e culturale dei cimiteri, che sono parte integrante del paesaggio urbano e della memoria collettiva. Tuttavia, il Comune sembra non intervenire con decisione per risolvere i problemi del cimitero di Prima Porta, nonostante le numerose proteste e le richieste di intervento da parte dei cittadini.

 

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