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Malore Hanif Kureishi, lo scrittore teme la paralisi. Ai fan chiede supporti tecnologici per continuare a lavorare

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hanif kureishi

Preoccupa lo stato di salute dello scrittore anglo-pakistano Hanif Kureishi, che da una settimana è ricoverato, in condizioni gravi, presso il Policlinico “Gemelli” di Roma. Un viaggio nella nostra città amaro per il noto intellettuale, che ha avuto un malore al momento dell’atterraggio in aereo sulla pista capitolina. Qui la corsa in ospedale, con i medici che non si sbilanciano sulle sue condizioni. Al posto loro, i timori li esprime Kureishi: “Temo di rimanere paralizzato. Chiedo ai fan supporti tecnologici per continuare a scrivere”.

Le condizioni di salute di Hanif Kureishi e la sospetta paralisi

Va premessa una cosa: sulle condizioni dello scrittore anglo-pakistano c’è il massimo riserbo. A livello medico, sappiamo solo quello che l’intellettuale comunica attraverso il profilo Twitter, ovvero quello legato alla svenimento in aereo e il risveglio in una pozza di sangue, dopo uno svenimento sullo stesso mezzo. Per i medici del Gemelli di Roma, Kureishi avrebbe superato la fase acuta della propria misteriosa malattia. Da ora, dovrebbe cominciare quella che viene definita la fase di riabilitazione, che avverrà probabilmente in qualche clinica specializzata all’estero.

A parlare pubblicamente delle condizioni dello scrittore, è la moglie, Isabella D’Amico: “È seguito da uno staff eccellente, in questo momento dobbiamo concentrarci sulla cura e la riabilitazione. Magari , in futuro avrà lui stesso il piacere di esprimersi, io non aggiungerei nulla di interessante a quanto non abbia già detto”. Tramite Twitter, lo Kureishi dice ai propri fan: “Avevo appena visto Mo Salah segnare contro l’Aston Villa, sorseggiato mezza birra, quando ho iniziato ad avere le vertigini. Mi sono piegato in avanti e ho poggiato la testa tra le gambe; mi sono svegliato pochi minuti dopo in una pozza di sangue, con il collo ruotato in una posizione grottesca e mia moglie inginocchiata alle mie spalle“.

Prosegue il racconto legato al suo malore: “In questo momento non è ancora chiaro se riuscirò mai a tornare a camminare o a tenere una penna in mano – è il messaggio affidato ai suoi numerosi follower – , se c’è una qualche forma di supporto del quale sarei grato sarebbe un dispositivo hardware o software di assistenza vocale che mi consenta di guardare, scrivere, tornare a lavorare e a condurre una qualche forma di vita, seppure parziale». Da qui, l’appello a contattare il figlio nel caso qualcuno avesse idee o suggerimenti utili da condividere: il messaggio ha ricevuto centinaia di like e condivisioni non soltanto dai suoi estimatori, ma anche da internauti capitati per caso sulla sua bacheca che, colpiti dalla sua storia, hanno voluto esprimergli affetto, incoraggiamento e solidarietà.

Atterra a Roma e ha un malore: grave lo scrittore Hanif Kureishi

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