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Roma, avvocato pusher consegna la droga in carcere al suo assistito: arrestato

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Detenuto prova a scappare dal carcere

Avvocato pusher. Non c’è un modo diverso di definire un legale che nell’andare a far visita al suo assistito decide anche di ‘rifornirlo’ di droga. È successo veramente in un istituto penitenziario di Roma, Regina Coeli. L’avvocato che proprio per il suo ruolo può accedere nel carcere per avere colloqui con il suo assistito e valutare quale linea difensiva adottare, ha approfittato di questa libertà per consegnare al suo cliente 4 grammi di cocaina.

Il legale viene beccato proprio mentre consegna la droga 

Sperava di non essere controllato. Contava che sarebbe andato tutto per il meglio, ma non aveva considerato che poteva essere ‘sgamato’ dagli agenti di polizia penitenziaria. E così è stato. I poliziotti hanno assistito alla consegna dello stupefacente e hanno proceduto all’arresto del legale che da difensore è improvvisamente diventato imputato.

Come succede di solito e il professionista avvocato penalista ne è ben consapevole, è seguita l’udienza di convalida dell’arresto del legale che è stato ristretto ai domiciliari in attesa che nei suoi confronti venga celebrato il processo per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, aggravato dal fatto che la cessione è avvenuto in un istituto penitenziario. Ma gli inquirenti hanno accertato che l’avvocato si trova già a processo per una tentata estorsione. Sembrerebbe infatti che avrebbe aiutato una donna che ricattava un altro avvocato, chiedendo ingenti somme di denaro per non rivelare alla moglie la loro storia extraconiugale.

Sono vari i tentativi di far entrare droga i carcere

Insomma con questo arresto la posizione del professionista è diventata estremamente delicata. In entrambi i casi si tratta di accuse pesanti sulle quali la magistratura è chiamata a pronunciarsi. Tenendo, però presente che non si tratta certo del primo tentativo di far entrare la droga in carcere. Ce ne sono diversi, l’ultimo in ordine di tempo a dicembre scorso quando un odontotecnico, incastrato proprio da uno dei suoi clienti, approfittando del suo ruolo pare facesse entrare stupefacente a Rebibbia.

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