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Immigrazione clandestina, maxi operazione della Polizia: arresti e perquisizioni in tutta Italia (VIDEO)

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Immigrazione clandestina operazione di Polizia

Immigrazione clandestina, vasta operazione della Polizia in tutta Italia. È in corso mentre scriviamo un’importante offensiva della Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Ancona, con arresti e perquisizioni, in tutta Italia, nei confronti di esponenti di una organizzazione criminale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina con proiezione transnazionale.

Immigrazione clandestina, tre tunisini arresti

Al momento, dalle prime informazioni disponibili, si ha notizia di tre misure cautelari eseguite: per due persone di nazionalità tunisina è stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre per il terzo soggetto, anch’egli originario del paese nord africano, sono stati disposti gli arresti domiciliari. Più di 40 le perquisizioni in corso a carico di altrettante persone. Alle persone coinvolte viene contestata l’“Associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina con l’aggravante della transnazionalità”. L’operazione, denominata “WET SHOES”, è scaturita dalle indagini connesse all’attentato terroristico perpetrato il nel dicembre 2016 a Berlino dal tunisino Anis AMRI. Accertamenti in corso anche sul versante finanziario. 

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L’operazione del 2020 sempre collegata all’attentato di Berlino

Nel 2020 un’indagine analoga, che coinvolse le Province di Napoli, Caserta e Benevento, aveva portato ad altre perquisizioni e aveva messo in evidenza, anche in quella circostanza, legami con l’attento in Germania. La Sezione Antiterrorismo della Digos di Roma aveva eseguito in particolare 8 ordinanze di custodia cautelare e 20 perquisizioni a carico di 19 indagati; questi ultimi erano risultati coinvolti in una filiera transnazionale dedita alla produzione di documenti falsi destinati a Paesi esteri sia dell’Area Schengen che extra Schengen, al fine di favorire l’immigrazione clandestina. Tra gli indagati spuntò anche un algerino sospettato di aver favorito il noto Anis Amri, autore della strage di Berlino del 2016.

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