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Roma, la zona di Settebagni non viene pulita: i cittadini rimborsati della TARI

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spazzatura settebagni

Una causa che potrebbe creare un importante precedente a Roma. Infatti, i residenti di Settebagni hanno vinto la causa contro il Comune di Roma Capitale, colpevole secondo il loro parere, di non pulire adeguatamente la zona dove vivono. Una sentenza che potrebbe fare giurisprudenza, considerato come in tutti i quartieri della Capitale, purtroppo, emergono forti criticità sul tema del decoro urbano e soprattutto dell’effettivo lavoro di AMA. 

Il Comune di Roma costretto a rimborsare i cittadini di Settebagni

Dopo cinque lunghi anni di battaglie all’interno dei tribunali, finalmente la Giustizia si è espressa sulla questione di Settebagni. Infatti, il giudice ha voluto sorridere ai residenti del quartiere di Roma Nord, facendogli trovare sotto l’albero un bellissimo regalo di Natale: il rimborso della TARI. In tal senso, la disputa con il Comune era iniziata con l’obbligo, da parte dei cittadini, a pagare una tassa per l’erogazione di servizi pubblici igienici nel quartiere.

Peccato però come questi non si siano mai visti, né a Settebagni che in altri quartieri del III Municipio di Roma Capitale, dimostrando come tali servizi offerti dall’Amministrazione capitolina erano insufficienti o addirittura inesistenti. Una condizione provata addirittura dai fatti di cronaca, che hanno toccato questo quadrante di Roma Nord: tombini letteralmente scoppiati davanti alle piogge delle settimane scorse, poiché nessuno li aveva mai puliti o tolto le ostruzioni prodotte dalle foglie sul manto stradale. 

La curiosa causa è stata seguita dai volontari dell’Associazione “Don Chisciotte”, che racconta: “Già da tempo ci muoviamo e agiamo per ricevere la tutela nei confronti di società e/o amministrazioni che operano tramite violazioni degli obblighi di legge per trarre il massimo profitto. Tutto ciò, ovviamente, non sarebbe stato possibile senza il fermo appoggio del comitato di Settebagni e tutti i cittadini del quartiere (e la loro pazienza). Oltretutto, questo è un grande segnale per tutti quei quartieri romani “di seconda fascia”, i quali giustamente hanno pieno diritto, quanto i quartieri più importanti, di far sentire la propria voce, trattandosi difatti del proprio benessere”. 

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