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Tamara Pisnoli condannata, parla la vittima: “Volevano ammazzarmi, in aula mi fissava. L’ho evitata”

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Tamara Pisnoli

La notizia della condanna a carico di Tamara Pisnoli, ex moglie del calciatore Daniele De Rossi, è arrivata pochi giorni fa e quello tracciato dalle forze dell’ordine che hanno svolto gli accertamenti sulla vicenda pare essere a tutti gli effetti il profilo di un criminale. Pesante, infatti, il verdetto emesso dai giudici di Piazzale Clodio per i quali la donna ha “dedicato la sua vita all’uso della violenza e della minaccia”. Queste le motivazioni contenute nella sentenza che le è costata la condanna per tentata estorsione e rapina aggravata. 

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La vicenda che vede coinvolta la Pisnoli e il ricordo della vittima

La vicenda che vede coinvolta l’ex moglie di De Rossi è quella del sequestro prima e del brutale pestaggio poi dell’imprenditore Antonello Ieffi. Il quale adesso ricorda quanto gli è accaduto. Il fatti risalgono a dieci anni fa e per la precisione, al 17 luglio del 2013. Parole, le sue, che fanno da commento alle motivazioni della sentenza che cristallizzano quanto da lui sostenuto fino a questo momento. “Quello che ho vissuto supera i confini della realtà. Sono andata da Tamara Pisnoli per definire un affare e sono quasi morto, lei e i suoi scagnozzi mi volevano ammazzare” ricorda l’uomo a Repubblica che poi aggiunge: “Ricordo ancora quando l’ho vista l’ultima volta. Eravamo proprio in un’aula del Tribunale. In un’udienza del processo. Lei cercava il mio sguardo con insistenza. Io l’ho evitato”. L’uomo poi non ha dubbi e nel caso la vedesse per strada cambierebbe marciapiede. 

L’aggressione 

La vittima si era recata dalla Pisnoli per un affare ma la donna in casa non era sola. Presenti anche altri 4 uomini che non si sono fatti alcuno scrupolo nel mettere a segno la brutale violenza. Armati anche di un coltello a serramanico, gli aggressori ferirono alla testa Ieffi che poi dovette ricorrere a diversi punti di sutura. Inoltre, nel pestaggio gli vennero sfilati anche un Rolex e 900 euro. Successivamente abbandonato sulla Portuense, l’uomo – grazie ad un telefonino nascosto- è riuscito a far scattare l’allarme. Di quei momenti oltre all’estrema brutalità dei fatti, ha colpito anche l’essere impassibile della donna, che è rimasta a guardare senza apparire minimamente sconvolta. 

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