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Funerali Francesco Valdiserri, lo straziante ricordo della sorella: ‘Mi manchi da morire’

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A processo Chiara Silvestri, 23enne che lo scorso 19 ottobre ha travolto ed ucciso sulla Colombo Francesco Valdiserri

Si sono tenuti oggi alle 12 i  funerali del giovane Francesco Valdiserri. Investito da un’auto mentre camminava insieme ad un amico, rimasto illeso, sul marciapiede di via Colombo lo scorso mercoledì, Francesco non ce l’ha fatta. La vettura è sbucata alle loro spalle e il violentissimo impatto non gli ha lasciato scampo. Alla guida dell’auto una 23enne poi risultata positiva all’alcol test e con tracce di cannabis nel sangue. Arrestata, adesso la giovane è accusata di omicidio stradale aggravato dalla guida in stato di ebbrezza. 

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I funerali di Francesco Valdiserri 

L’ultimo saluto si è tenuto oggi presso la chiesa di Santa Maria Liberatrice nel quartiere di Testaccio dove il ragazzo è cresciuto. Amante della musica e della letteratura, Francesco aveva appena 18 anni e frequentava il primo anno di Lettere presso la Sapienza. La chiesa era gremita e ai funerali del giovane Francesco hanno preso parte anche diversi esponenti politici, a partire dalla premier Meloni e fino al segretario del Pd Enrico Letta.

Il ricordo della sorella 

Inenarrabile il dolore attraversato in questo momento dalla famiglia, a partire dai genitori Paola di Caro e Luca Valdiserri, entrambi giornalisti del Corriere della Sera, e dalla sorella minore. Straziante il ricordo di quest’ultima che con la voce rotta dal pianto ha cercato le parole migliori per descrivere l’amore che la legava a Francesco:

Non sarò mai come te, mi manchi da morire. Ti voglio tanto bene. Voglio parlare in prima persona con lui, ha aggiunto la ragazza, stanotte prima di andare a dormire ti ho detto un po’ di cose, volevo partire dal colore blu. Tu dicevi sempre che il rosso era banale,  che il blu era il colore del mare, del cielo, dei tuoi occhi, facevamo a gara a chi li avesse più belli’. 

‘Spero di riuscire a portare dentro di me almeno un briciolo della tua brillantezza, della tua intelligenza. Quando a giugno hai fatto l’esame della maturità sono entrata io con te e mi sono commossa, eri il più intelligente di tutti, non sarò mai come te. Mi manchi da morire, ti voglio tanto bene’. 

 

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