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L’università “arriva” in carcere: a Roma Tre 90 detenuti iscritti

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Carcere di Rebibbia, carenza di personale, è emergenza nel Lazio

Seguono i corsi universitari da dietro le sbarre. Non si tratta della trama di una serie tv, ma di un fatto reale che vede 90 detenuti iscritti a corsi universitari di Roma Tre. Si tratta di un bel risultato, a prescindere dalla possibilità o dalla capacità di portare a termine i corsi di studio. Il progetto, infatti, vede, i reclusi puntare su una vita futura di versa da quella che hanno avuto prima di finire nell’istituto penitenziario.

Aumentano le iscrizioni all’Università dei detenuti

Ma quella di Roma non è l’unico ateneo che rivolge ai detenuti corsi universitari, c’è anche la Statale di Milano e la Federico II di Napoli. E i numeri sono soddisfacenti, visto che sono quasi mille e 500 gli iscritti che studiano per investire sul loro futuro. Negli ultimi anni le iscrizioni sono aumentate notevolmente. I corsi più seguiti sono: Giurisprudenza, Economia e Gestione Aziendale, Scienze e Letterature, Scienze della Formazione, Scienze politiche e così via. Insomma la volontà e l’impegno che i carcerati ripongono nello studio è notevole. Anche se non sono molti quelli che riescono a portare a termine il corso di studi. Sono diverse le ragioni che inducono i detenuti universitari ad abbandonare e tra l’altro: i regimi alternativi, la fine della pena, i trasferimenti.

La Capitale si aggiudica il terzo posto per iscrizioni di detenuti a corsi di laurea

A prescindere, però, dal raggiungimento o meno dell’obiettivo finale, i dati comunque testimoniano il successo dell’iniziativa anche a Roma e nei centri limitrofi, il maggior numero di iscritti si conta proprio nell’istituto penitenziario di Rebibbia. Ed è così che la Capitale si aggiudica il terzo posto, dopo Milano e Napoli, proprio il per il suo polo universitario carcerario che testimonia il desiderio mettere le basi per tornare a vivere con presupposti diversi da quelli che li hanno visti finire dietro le sbarre.

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