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Mazzette nei Municipi di Roma, condannati i funzionari: dovranno restituire 40 mila euro

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xiii municipio

Mazzette nei Municipi di Roma, condannati i funzionari: dovranno restituire 40 mila euro. Un sistema criminale si palesava all’interno delle realtà municipali romane, dove le pratiche per i cantieri si velocizzavano attraverso la corruzione di qualche funzionario. Il metodo era semplice: soldi in nero al dirigente per insabbiare le irregolarità all’interno dei cantieri edilizi. Un mood che forse andava avanti da decenni, con interi quartieri costruiti con l’ombra di questo metodo.

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Ci sono carte che provano la corruzione di diversi dirigenti, che hanno permesso la sentenza della Corte dei Conti e di stabilire le irregolarità compiute negli ultimi anni. Bastava poco per corrompere i funzionari alla guida degli Uffici Tecnici, con bustarelle da migliaia di euro e “regali” natalizi che potevano far incontrare i favori dei tecnici verso una determinata impresa edile. I favori richiesti al funzionario, di solito, erano quelli d’insabbiamenti di determinate irregolarità nei cantieri, velocizzare le pratiche edilizie, il rilascio di autorizzazioni sottobanco e consigli su come arginare ispezioni o controlli.

Secondo l’inchiesta portata avanti da Il Messaggero Roma, sono almeno otto i funzionari colti in flagrante tra XIII e XIV Municipio. A loro, si uniscono anche tre ispettori della ASL, con tutti i condannati che dovranno restituire una cifra pari a 40 mila euro. I giudici della Corte dei Conti hanno accolto, seppur in parte, le richieste della Procura di Roma. Infatti, i magistrati chiedevano per i dirigenti corrotti una multa di 150 mila euro.

In tal senso, i giudici hanno riconosciuto come diversi di quei dirigenti hanno già dovuto risarcire il Campidoglio negli scorsi mesi. Infatti, già erano stati condannati a pagare l’amministrazione capitolina per il danno d’immagine proveniente dalla loro condotta, come portò alla luce l’inchiesta del Nucleo PEF portata avanti dalla Guardi di Finanza. Un terremoto all’interno degli uffici capitolini, dove a Roma viene fuori una nuova storia di malaffare. 

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