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Morte Maddalena Urbani, la procura generale: ‘L’amica va condannata per concorso in omicidio’

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Maddalena urbani

È stata celebrata oggi, martedì 4 luglio, un’altra udienza davanti alla Corte d’Appello di Roma, per la morte di Maddalena Urbani, 21enne figlia del medico eroe che isolò il virus della Sars. Una sessione nella quale la procura generale ha chiesto la conferma della condanna del pusher siriano , A.R., a 14 anni di reclusione e, a sorpresa, ha avanzato istanza di eguale condanna anche per l’amica della vittima, in quest’ultimo caso, con l’accusa di concorso in omicidio volontario con danno eventuale.

La sentenza di primo grado 

Maddalena è morta in casa del giovane siriano a causa di un mix di droghe e farmaci e, per quel decesso, il giovane siriano è stato condannato in primo grado a 14 anni di carcere. Oggi il pubblico ministero d’udienza ha chiesto la conferma di quel pronunciamento, ma ha ancora una volta sottolineato come una telefonata al 118 avrebbe potuto salvare la vita della 21enne. Secondo i giudici inquirenti, ruolo importante avrebbe avuto l’amica della Urbani, condannata a due anni di reclusione per omissione di soccorso, in primo grado. Ma, proprio per non aver chiesto aiuto, i magistrati ritengono che alla ragazza sia da imputare il concorso in omicidio volontario. Tenendo anche in considerazione che, già davanti al collegio d’Assise, era emerso che la ragazza aveva mentito per cercare  di sminuire l’intera vicenda e tentare di alleggerire la sua posizione processuale.

Nel corso della prossima udienza verrà pronunciata sentenza dal giudice di secondo grado

Sarà il collegio giudicante a pronunciarsi su queste istanze e la decisione arriverà, probabilmente, come riporta Il Messaggero, nel corso della prossima udienza, fissata per il prossimo 11 luglio. Una sentenza che chiuderà anche questa seconda fase del giudizio a carico dei due imputati per una vicenda che risale ormai a due anni fa, quando il pusher siriano ha invitato le due ragazze in casa, contravvenendo alla misura dei domiciliari e, proprio per evitare di far sapere che aveva violato la misura alla quale era sottoposto, avrebbe – secondo gli investitori – evitato di chiedere aiuto al 118.

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