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Risarcimento milionario dopo l’incidente auto, ma non gli basta: “Ti do fuoco all’ufficio”, cliente perseguita l’avvocato

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perseguita il suo avvocato

Ha iniziato a perseguitare il suo avvocato, perché insoddisfatto del pronunciamento del giudice. Un 41enne di Subiaco è stato destinatario di un provvedimento di divieto di avvicinamento, notificatogli dagli agenti del Commissariato di Polizia tiburtino. All’uomo è stato proibito avvicinarsi a una distanza non inferiore a 500 metri dai luoghi abitualmente frequentati dal suo avvocato, vittima di atti persecutori dal suo ex assistito.

Polizia Roma
La Polizia notifica allo stalker il divieto di avvicinamento (ilcorrieredellacitta.com)

I fatti

Circa 10 anni fa il 41enne si era rivolto al legale per intentare una pratica risarcitoria conseguente a un sinistro stradale, ad esito della quale gli era stato accordato dall’Autorità Giudiziaria una liquidazione del danno pari a poco meno di un milione di euro.

Il 41enne insoddisfatto del risarcimento si è trasformato in uno stalker

Non ritendendosi soddisfatto, l’uomo ha iniziato ad assumere delle condotte persecutorie con toni farneticanti e deliranti, tempestando l’avvocato di telefonate e messaggi su Whatsapp, anche in orari notturni, presentandosi in continuazione presso il suo studio, ponendo in una condizione di inquietudine e preoccupazione anche collaboratori e dipendenti della vittima, nel fondato timore per la loro sicurezza e incolumità. Infatti, in un crescendo persecutorio, in un’occasione aveva lasciato sul tavolo dello studio le proprie medicine, in un’altra una tanica di benzina minacciando di dare fuoco allo studio.

Pedinamenti e minacce

In più occasioni lo stalker ha manifestato le sue condotte persecutorie anche pedinando e avvicinando l’avvocato presso gli Uffici Giudiziari del Tribunale di Roma, costretto a richiedere l’intervento dei Carabinieri per allontanarlo.

Stalker Roma
perseguita il suo avvocato (ilcorrieredellacitta.com)

La decisione del giudice

In tale contesto, ad ulteriore tutela della parte offesa il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Tivoli ha disposto l’applicazione del “braccialetto elettronico“, tuttavia rifiutato dal destinatario della misura, al quale è stata pertanto aggravata la misura cautelare con l’applicazione anche del divieto di dimora nel Comune di Tivoli.

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