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Roma: dopo la discarica abusiva, la collina della Muratella accoglie un nuovo campo nomadi abusivo

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discarica della muratella

Non c’è pace per gli spazi verdi del quartiere Muratella, che si ritrova circondato nuovamente da discariche abusive e soprattutto campi nomadi. Oggi torniamo a parlare del terreno davanti alla stazione ferroviaria locale, che già qualche mese fa avevamo sollevato come fosse diventato un punto dove si accatastavano rifiuti di tutti i tipi e resti di mobili. Una situazione insostenibile, soprattutto per l’alto rischio d’incendi che poteva provocare quel tipo di prodotti abbandonati.

Il campo nomadi torna sulla collina della Muratella

A segnalare gli aggiornamenti sul terreno, è il consigliere Marco Palma, eletto con Fratelli d’Italia in XI Municipio di Roma Capitale. Lo stesso Palma fu colui che segnalò per primo la presenza di una pesante discarica abusiva in quella zona, denunciando la grave situazione anche alla Procura (che oggi indaga su quel sito). Nonostante lo Stato stia indagando su quella zona, che rientra all’interno della Riserva Naturale della Tenuta dei Massimi, oggi ancora chiunque può accedere a quello spazio liberamente. Tra questi, anche dei nomadi e dei senza fissa dimora, che avrebbero nuovamente “colonizzato” lo spazio per crearci un loro nuovo campo.

Un’area naturale in balia di nomadi e rifiuti

Furono le comunità nomadi a portare in quegli spazi i rifiuti e torneranno a farlo in maniera incontrastata. Sembra questo il destino segnato del quartiere Muratella, che già deve fare i conti con i continui fumi tossici provenienti da sotto il cavalcavia della Magliana. Una situazione assurda, che mette in visibile difficoltà tutti i residenti della zona romana. Infatti, la presenza di un campo nomadi potrebbe portare ulteriori rifiuti, sulla fotografia di quello che avvenne alla Magliana, al campo nomadi della vicina via Salone o addirittura quello di Castel Romano. Una condizione che viene rifiutata sia dai residenti del quartiere, ma anche da tutte quelle frazioni cittadine limitrofi che purtroppo vivono passivamente il problema. 

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