Home » News Roma » Roma, liceo alberghiero in protesta: ‘Laboratori garantiti a chi può permetterselo, gli altri restano fuori’

Roma, liceo alberghiero in protesta: ‘Laboratori garantiti a chi può permetterselo, gli altri restano fuori’

Pubblicato il
Roma, istituto alberghiero Vespucci in protesta

Roma. Il peso dei rincari si fa sentire anche sulla spesa scolastica che gli studenti devono affrontare. Per questo motivo gli alunni del Vespucci, istituto alberghiero di Casal Bruciato, hanno deciso di far sentire la loro voce per denunciare il disagio che stanno vivendo. 

Protesta Liceo Righi, suona la campanella ed entrano in top e minigonna: ”La prof sessista e inopportuna”

La protesta dell’Istituto alberghiero Vespucci 

Nessun contribuito volontario né tantomeno il laboratorio di cucina che in una scuola alberghiera è a dir poco fondamentale. Queste le conseguenze per coloro che non possono provvedere in autonomia alle spese per le ore di studio ai fornelli. Inoltre, chi non potrà versare la quota volontaria di 120 euro non avrà garantito il cibo per le lezioni pratiche. Sono queste le motivazioni che hanno spinto gli studenti del Vespucci ad organizzare una manifestazione. Quest’ultima si è tenuta ieri, lunedì 14 novembre. 

La manifestazione ‘pacifica, lontana dal desiderio di portare odio o diffamazione verso la scuola e con il solo obiettivo di raccontare le diverse problematiche’ quali ad esempio i costi troppo alti per l’acquisto delle divise, la manutenzione della struttura e arrivando al problema dei laboratori. 

La problematica 

La problematica nasce dal fatto che molte famiglie in questo particolare momento storico si trovano in una situazione di difficoltà e trovano difficile anche far fronte al contributo volontario annuo di 120 euro. Tuttavia, come spiegano gli studenti, questo ‘non ha impedito l’emanazione di una circolare che fissava un ultimatum poco adeguato per il versamento del contributo volontario’. 

La preside  

‘Il liceo alberghiero è una scuola che non riceve fondi extra per l’acquisto di farine, carne, pesce perciò sono io a dover provvedere al cibo’, spiega a Repubblica la preside della scuola Maria Teresa Corea che, aggiunge: ‘Nei giorni scorsi ho ricevuto un messaggio dall’amministrazione: con questi rincari si rischia seriamente il default e l’unico modo per proseguire è un aiuto da parte delle famiglie’. La preside, nel frattempo, sta cercando una soluzione per permettere a tutti gli studenti di seguire i laboratori e nel corso dei prossimi giorni convocherà i rappresentanti per fare il punto della situazione. 

 

https://www.instagram.com/p/Ck8lAbfqcE-/?igshid=YmMyMTA2M2Y=

Impostazioni privacy