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Roma, minacciò di morte la giornalista Federica Angeli: condannato Armando Spada

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Condannato Armando Spada che denunciò di morte la giornalista Federica Angeli

Condannato dalla Cassazione Armando Spada, l’uomo che provò ad intimidire la giornalista Federica Angeli mentre stava facendo il proprio lavoro, ovvero mentre era impegnata nella stesura di un servizio giornalistico. Era il 2013 quando l’uomo minacciò di morte la cronista di Repubblica così da impedirle di portare a termine un servizio giornalistico sulle infiltrazioni criminali nella gestione degli stabilimenti balneari di Ostia. Ora però la giustizia ha fatto il suo corso e l’uomo è stato condannato.

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Le minacce di morte alla giornalista Federica Angeli e la sentenza della Cassazione 

Rigettando il ricorso presentato da Spada, la corte di Cassazione lo ha definitivamente condannato per tentata violenza privata perpetrata ai danni della giornalista Federica Angeli. Dai fatti sono passati dieci anni. Era, infatti, maggio del 2013 quando l’uomo minacciò di morte la giornalista di Repubblica per impedirle di terminare un servizio sulle infiltrazioni criminali nella gestione degli stabilimenti balneari di Ostia. Oggetto di pesanti minacce verbali, la donna ha denunciato l’accaduto, poi è arrivata la condanna, l’appello ed ora la sentenza della Cassazione.  Armando Spada, dunque, dovrà scontare un anno di carcere e risarcire i danni non solo alla giornalista ma anche alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana e al Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti che nel processo si sono costituiti parte civile. 

Il commento di Virginia Raggi 

Sulla vicenda si è espressa anche l‘ex sindaca di Roma, Virginia Raggi, che ha detto: Esprimo piena solidarietà a Federica Angeli e grande soddisfazione per la sentenza definitiva di condanna, da parte della Corte di Cassazione, nei confronti di Armando Spada per tentata violenza privata a danno della giornalista. Sono passati 10 anni da quel maggio 2013, quando Spada minacciò di morte Federica per impedirle di denunciare pubblicamente le infiltrazioni criminali nella gestione degli stabilimenti balneari di Ostia. Ma lei da allora non si è mai arresa e oggi questa sentenza premia la sua forza. È un bel segnale e un riconoscimento importante anche per la FNSI e per tutti quei giornalisti, oggi sempre più numerosi, spesso vittime di intimidazioni per il loro coraggioso lavoro. Da Sindaca di Roma, ho avuto il piacere di collaborare con Federica – allora mia Delegata a Periferie e Legalità – nella lotta ai clan mafiosi e alla criminalità sul territorio. Da anni siamo entrambe sotto scorta ma la nostra determinazione è ancora più forte, la nostra battaglia non si è mai fermata”.

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