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Roma, ‘Porta 250 euro e ti restituisco l’iPhone’: 20enne arrestato per estorsione

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Avevano udito degli spari in pieno giorno così hanno allertato i carabinieri che a seguito delle indagini hanno arrestato quattro ragazzini

Ha cercato di estorcere 250 euro al proprietario dell’iPhone rubato per restituirglielo, ora è accusato di estorsione. Si tratta di un 20enne di nazionalità rumena, volto già noto alle forze dell’ordine, arrestato dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma San Pietro poiché gravemente indiziato del reato di estorsione.

La vittima denuncia il furto poi viene contattato dal malvivente

Vittima del 20enne è stato un giovane indiano che il 17 maggio scorso, aveva denunciato ai Carabinieri il furto del proprio iPhone di ultima generazione, senza neanche immaginare quello che sarebbe successo qualche ora dopo. Lo stesso giorno del furto, infatti, il ragazzo indiano è stato contattato da una persona che gli ha proposto uno scambio: 250 euro per la restituzione del telefono.

L’appuntamento per consegnare i soldi e avere indietro il cellulare

La vittima del furto, e ora anche dell’estorsione, ha assecondato il malvivente, prendendo accordi sul luogo dell’appuntamento. E avrebbero dovuto incontrarsi in via di Valle Aurelia per effettuare lo scambio. Ma il proprietario dell’iPhone, ha anche avvertito gli uomini dell’Arma prima di raggiungere il luogo prestabilito, ben sapendo che non sarebbe stato solo: ci sarebbero stati i Carabinieri a coprirgli le spalle.

La trappola che ha fatto finire il manette il 20enne

Dopo pochi minuti dall’arrivo in via Valle Aurelia, la vittima si è trovato di fronte un ragazzo che, al momento dello scambio, è stato prontamente bloccato dai Carabinieri che avevano assistito, seppure a distanza ai fatti. A seguire i militari hanno proceduto all’arresto del 20enne, recuperato il telefono che è stato restituito alla vittima.

L’arrestato è dovuto comparire nell’immediatezza davanti al giudice del tribunale di Piazzale Clodio per presenziare all’udienza di convalida. In quella sede il magistrato, ascoltato il personale delle forze dell’ordine che ha proceduto nei confronti dell’indagato, non solo ha convalidato l’arresto, ma ha anche disposto la restrizione dell’indagato in carcere, probabilmente anche per i suoi precedenti. 

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