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Roma, rapporti sessuali estremi durante le sedute: condannato noto psichiatra

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Un noto psichiatra della Capitale ha abusato della sua paziente 27enne costringendola a rapporti intimi estremi durante le sedute.

Avrebbe dovuto curarne le fragilità invece, le sue vulnerabilità sono state utilizzate come un’arma per prima conquistarne la fiducia e poi abusare di lei. Le ripetute violenze sessuali avvenivano durante le sedute. Protagonista della terribile vicenda una ragazza di 27 anni abusata da un noto medico della Capitale, uno stimato professionista. 

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Gli abusi dello psichiatra verso la paziente 

Lo psichiatria 72enne avrebbe abusato ripetutamente della giovane, in media una volta al mese. Il tutto è avvenuto in poco meno di un anno e le sedute si trasformavano in incontri sessuali estremi. Come riportato da Repubblica, il professionista avrebbe lavorato sulla mente della giovane per manipolarla, instaurando ‘un legame di dipendenza e soggezione’. L’uomo ha ‘abusato della condizione di inferiorità psichica’ della paziente riuscendo in tal modo a guadagnarne la fiducia. Secondo i pm, infatti, l’uomo sapeva quali tasti toccare. La famiglia della 27enne dal canto suo credeva di affidarla ad uno dei medici più bravi sul suo campo, che avrebbe dovuto tirarla fuori dal tunnel nel quale la ragazza non riusciva ad uscire. Invece, quella luce non si vedeva e la giovane è finita un un ulteriore incubo. 

I rapporti intimi estremi 

I parenti si sono resi conto che c’era qualcosa che non andava fino a quando la vittima non ha raccontato tutto. Una nuova richiesta di soccorso da parte della ragazza e una verità atroce per i familiari. Le parole della 27enne sono state riscontrate dagli investigatori e le sedute con il professionista si tramutavano in rapporti intimi estremi: il professionista la legava, usava le frusta, in alcuni casi le iniettava degli antidolorifici, le gettava sul corpo della cerca calda. Delle violenze che nessuno avrebbe mai potuto immaginarsi. 

La condanna 

Ora, l’uomo è stato condannato a 4 anni e mezzo di reclusione con rito abbreviato – dunque, con lo sconto di un terzo della pena – per violenza sessuale. Il verdetto di primo grado con il quale il professionista deve fare i conti comporta anche ‘l’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, alla curatela, e all’amministrazione di sostegno, la sospensione dell’esercizio della professione medica, nonché dai pubblici uffici per 5 anni’. Inoltre, dovrà pagare anche una provvisionale da 40mila euro. 

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