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Roma, va al lavoro e si ritrova davanti l’ex: “Ti ammazzo”, il collega interviene, minacciato di morte anche lui

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Continuava a perseguitare l’ex compagna nonostante la fine del loro rapporto. Spingendosi anche sul posto di lavoro della donna e non facendosi problemi a minacciare di morte sia lei che i colleghi. Succede a Roma, teatro dell’ennesima brutta storia riguardanti episodi di stalking verso soggetti fragili.

Una piaga sulla quale l’attenzione delle forze dell’ordine, e in particolare della Questura, resta altissima come dimostrano i 99 ammonimenti e le 9 proposte di sorveglianze speciali accolte dal Tribunale Sezione Specializzata delle Misure di Prevenzione soltanto negli ultimi sei mesi. 

Donna minacciata di morte dall’ex a Porta Maggiore 

L’ultimo caso arriva dal quartiere Porta Maggiore. Protagonista un ragazzo che continuava a molestare, anche sul luogo di lavoro, l’ex fidanzata, per cui si era reso necessario l’intervento delle autoradio del Distretto Casilino e del commissariato Porta Maggiore nei giorni scorsi. La donna, ancora spaventata ed impaurita, si era confidata con gli operatori della Polizia di Stato rivelando loro il comportamento aggressivo e violento dell’uomo nei suoi confronti. Lo stesso aveva inscenato scatti di gelosia anche durante l’orario di lavoro, molestandola e minacciandola verbalmente, coinvolgendo anche gli stessi colleghi della donna. Poco prima dell’intervento degli uomini della Polizia di Stato, infatti, l’uomo aveva minacciato di morte sia lei che il collega che l’aveva difesa. Gli agenti hanno dovuto chiedere anche l’immediato intervento dei sanitari del 118 poiché la donna lamentava, oltre ad uno stato di forte agitazione, dei dolori a causa delle aggressioni subite nei giorni precedenti.

Il provvedimento di ammonimento 

Il Tribunale, accogliendo le proposte formulate dal Questore circa il provvedimento di ammonimento, ha ritenuto fondato ed attuale il pericolo di recidiva dei proposti. L’emissione della misura di prevenzione consente una costante e mirata azione di controllo dei soggetti maltrattanti ai quali il Tribunale ha imposto le prescrizioni che vietano di avvicinarsi alla vittima ad una distanza inferiore ai 500 metri, di avvicinarsi alla abitazione ed ai luoghi normalmente frequentati dalla stessa e di contattarla in qualsiasi modo, anche per via telematica. Infine i provvedimenti impongono al sorvegliato di non rincasare la sera più tardi delle 21.30 e di non uscire la mattina prima delle ore 6.30. 

Roma, ‘O ci restituisci i soldi o mio marito ti spara’: coppia ‘stalkerizza’ l’avvocato e finisce a processo (ilcorrieredellacitta.com)

 

 

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