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Roma, violenta 12 aspiranti attrici: finto regista rischia 9 anni di reclusione

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finto regista violenta 12 ragazze

Si finge regista e violenta 12 ragazze.  Nei sui confronti la Procura di Roma ha chiesto la condanna a 9 anni di reclusione. Il regista fasullo, Claudio M., approfittava del suo ruolo e del desiderio delle aspiranti attrici per approfittare di loro. Dalle ricostruzioni fatte dagli investigatori, e riportate da La Repubblica, a violenze sessuali si sarebbero consumate a Milano, 8 a Roma.

L’approccio del finto regista era sempre lo stesso

L’approccio del regista avveniva sempre nello stesso modo, come in un copione che si ripeteva in ogni presunto provino. Secondo la procura lombarda l’uomo, si spacciava per responsabile di un’agenzia cinematografica e riceveva le aspiranti attrici in un Mc Donald’s. Dopo aver recitato una scena in pubblico, o almeno così credevano le ragazze che volevano entrare nel mondo del cinema, le invitava a casa per un secondo provino. Ed è lì che si consumavano le violenze. Le faceva denudare nella parte superiore e iniziava a paleggiarle e baciarle in bocca.

Finti provini che finivano con scene di sesso

Stesso rituale anche con le vittime che aveva incontrato a Roma. E in tutti i casi prospettava alle ragazze una parte in un film, mai realizzato, tra gli altri: Miele amaro, Un gioco pericoloso, La forza dell’amore. La sceneggiatura era sempre la medesima, le faceva spogliare e a volte si spogliava anche lui, per restare in mutande, e le saltava addosso.

La procura ha chiesto la condanna dell’uomo a 9 anni di reclusione

Il talent scout, oggi 51enne di origine ciociara, ma residente nella Capitale, era finito in manette nell’agosto di tre anni fa, quando alcune vittime avevano deciso di denunciare l’accaduto. Dopo vari rinvii, finalmente il procedimento penale a carico del 51enne potrebbe arrivare a conclusione, con una richiesta della pubblica accusa a 9 anni di reclusione. Non resta che vedere se il giudice chiamato a pronunciarsi sulle vicende che vengono contestate all’indagato sarà d’accordo con la Procura.

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