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Termovalorizzatore, il Sindaco Gualtieri non ha dubbi: “Roma come Copenaghen”

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Il sindaco Roberto Gualtieri

Roberto Gualtieri si è recato a Copenaghen per dare un’occhiata al modello di termovalorizzatore che c’è in Danimarca: la rivelazione social.

Foto del sindaco Roberto Gualtieri
Il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri – Ilcorrieredellacittà.com

Trasferta importante per Roberto Gualtieri. Il Primo Cittadino torna a viaggiare dopo i mesi scorsi in cui faceva avanti e indietro da Parigi per portare la candidatura di Roma all’Expo. I viaggi allora non sono andati bene, ma si sono rivelati fruttuosi – se non altro – da un punto di vista relazionale.

La diplomazia non ha funzionato in sede di voto, visto che il progetto è andato a Riad, ma è riuscita a sbloccare qualche rapporto con la Danimarca: il Sindaco, infatti, è a Copenaghen per analizzare il funzionamento del termovalorizzatore che hanno adottato i danesi. Lo stesso progetto dovrebbe esserci anche a Roma: il condizionale resta perchè ci sono stati tanti dubbi sul tema, perplessità che permangono.

Roberto Gualtieri vola in Danimarca

Soprattutto dagli ambientalisti che sono stati respinti in ogni modo: i ricorsi presentati non hanno sortito l’effetto sperato dagli attivisti, Gualtieri va avanti e alza la posta. Non contento, da Copenaghen gira un video social dove spiega tutte le qualità dell’impianto e sottolinea: “Anche a Roma sarà così bello”, ma in termini di impatto cosa significa?

Roberto Gualtieri
Il Primo Cittadino chiaro sul termovalorizzatore (IlCorrieredellacittà.com)

L’impianto nella fattispecie è in grado di riprodurre energia pulita e calore per il riscaldamento. Una sorta di getto continuo che dovrebbe anche riqualificare gli ambienti sul piano energetico. Inoltre in Danimarca è diventato anche un’attrazione turistica per via della pista di pattinaggio e da sci che hanno costruito sopra.

Obiettivo termovalorizzatore

Tante risorse, ma anche tanti soldi: il primo termovalorizzatore a Roma dovrebbe essere a Santa Palomba con la collaborazione di Acea. I mezzi ci sono, serve tempo. Le stime previste parlano di lavori finiti entro il 2025, con la messa in opera nel 2027. Intanto sui social continuano i tormentoni: c’è chi è a favore e chi è contro.

Alcuni scrivono: “Io non l’ho votata, ma secondo me sta facendo bene. Continui così”. Altri che invece provano a pungolare il Primo Cittadino: “Energia pulita? Ma che paragone fa con la Danimarca? Qui siamo ancora con la pialla e il carbone”. Gualtieri sul progetto avrà del filo da torcere.

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Questione di credibilità 

Le possibilità, tuttavia, non mancano e l’opera sembra essere destinata a compiersi. Anche perchè ne ha fatto un vessillo della campagna elettorale: punto fermo che deve portare avanti per una questione di trasparenza. Gualtieri sa bene che, dopo Expo, ha gli occhi puntati addosso. Sceglie di ripartire da un “suo” punto forte che potrebbe cambiare Roma. Non in un quarto d’ora, come si era proposto di fare per la mobilità, ma sarebbe comunque tempo speso in nome dell’avanguardia. Resta da capire a quale prezzo, e non si parla soltanto di economia. 

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