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Terrore a Roma, psichiatra perseguitata da un paziente: ‘Ti voglio accoltellare’

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psichiatra perseguitata dal suo paziente

L’ha seguita, pedinata, attesa sotto lo studio, fino ad arrivare a puntarle un coltello contro. Un 35enne era diventato l’incubo della sua psichiatra romana che ormai era terrorizzata da quel paziente certo che la professionista si fosse innamorata di lui e lui diceva di ricambiare quel sentimento. Tre anni di inferno per la sfortunata vittima di quelle attenzioni morbose che aveva paura anche di svolgere le attività quotidiane. Finché, esasperata, ha chiesto aiuto ai Carabinieri.

L’uomo arrestato deve rispondere di stalking

L’uomo, come riporta Repubblica, già a giudizio per un altro processo, è stato assolto per vizio totale di mente, mentre per questa ossessione che ha nei confronti della sua psichiatra ora deve rispondere di stalking, ma non è ancora chiaro se è in grado di stare in giudizio, Per questo il gup ha disposto una perizia all’esito della quale si stabilirà se può essere imputabile.

Tenta di accoltellare la professionista

Gli atti persecutori nei confronti della psichiatra hanno inizio nel 2018. L’episodio più grave, il primo, si verifica a dicembre quando il paziente, affetto da schizofrenia si presenta in ambulatorio armato di coltello. ‘Voglio accoltellarti’ avrebbe scritto poi in una delle mail inviate alla dottoressa. Se ne accorge il personale sanitario presente che lo blocca ed evita il peggio. Ma non finisce certo qua, l’uomo continua ad aspettarla vicino all’auto, sotto lo studio, la segue, arriva finanche a mandarle mail nel quale ricorda il tentato accoltellamento e l’amore che li lega.

La donna vive nel terrore

La professionista sopporta, spera che quell’incubo finisca probabilmente, ma vive nell’angoscia, spaventata da quello che il 35enne potrebbe farle. Finché nei confronti dell’uomo viene applicata dal giudice il divieto di avvicinamento. Una misura che il 35enne viola poco dopo aspettando ancora una volta la donna sotto l’ambulatorio.

Viene applicata una misura più stringente: i domiciliari. Ma a causa delle condizioni di salute, l’uomo non è facilmente gestibile e perciò viene ristretto in una clinica nel quale può essere adeguatamente seguito. Ma resta in piedi il procedimento per stalking a suo carico, ai danni della psichiatra, per il quale sarà necessario attendere il pronunciamento di un perito incaricato dal giudice, circa la capacità dell’indagato di stare in giudizio.

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