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Violenze e stupri dallo psichiatra: in cura da lui anche la sorella suicidatasi nel 2007

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Un noto psichiatra della Capitale ha abusato della sua paziente 27enne costringendola a rapporti intimi estremi durante le sedute.

Sulla drammatica vicenda del noto psichiatra S.M.C.D. condannato a 4 anni e sei mesi per violenza sessuale c’è un tragico precedente che rende la dinamica ancora più inquietante e scabrosa. La ragazza di 25 anni, violentata sessualmente per 9 lunghi mesi dal medico, infatti, aveva una sorella, la quale si è suicidata nel 2007, proprio mentre era in cura dallo specialista. 

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La sorella della vittima in cura dallo stesso psichiatra 

Come riporta anche il Corriere della Sera in un recente articolo sulla vicenda, proprio la conoscenza avuta 15 anni fa con la famiglia della ragazza, avrebbe portato i genitori della 25enne nel 2019 a prendere contatti con lo specialista al fine di risolvere alcuni problemi e disturbi legati principalmente al peso. La giovane, in quel periodo, era ingrassata fino a raggiungere il peso di 85 chili. Le sue condizioni, poi, avevano innescato anche un vortice psicologico per cui la giovane si sentiva debole davanti alle altre persone che incontrava. Così inizia ad isolarsi, a rimanere sempre più sola. Per tale ragione i genitori avrebbero subito pensato a quel medico che ebbe in cura la loro prima figlia, finché questa non si era tolta la vita, suicidandosi. 

La decisione dei genitori della 25enne di affidarsi allo specialista

Così, la 25enne, fidandosi del consiglio dei genitori, prende un appuntamento con il noto psichiatra, il quale ancora 4 anni fa era il direttore sanitario di una nota Villa adibita a casa di cura convenzionata con la Regione Lazio. Addirittura, quando lo specialista viene a sapere che la sua nuova paziente non è che la sorella di una sua altra paziente morta tanti anni prima, mentre era in cura da lui, decide anche di sbilanciarsi, dicendo ai genitori che ”si sarebbe fatto perdonare per la tragedia della figlia”. Sul cosa dovesse farsi perdonare, però, gli atti non danno alcuna risposta, almeno per ora. Ad ogni modo, la scelta fatta dai genitori della ragazza è una scelta oculata, poiché decidono di affidarsi allo specialista proprio perché è il rinomato direttore sanitario della Villa ben nota. La mamma e il papà continuavano a dire che quel posto era bello ed accogliente e che prometteva bene. 

Le violenze da parte dello psichiatra

Intanto la 25enne che va in cura da lui inizia a vedere i primi risultati, e con la terapia farmacologica dimagrisce di ben 30chili. Inizia a sentirsi nuovamente accettata, e confessa al pm: ”Avrebbe potuto farmi quello che voleva, purché dimagrassi”. Tali parole rivelano, secondo il gip che aveva disposto i domiciliari nel 2022, come il medico ”fosse cosciente di stare abusando dell’inferiorità della ragazza per l’egoistico soddisfacimento dei proprio fini di natura esclusivamente sessuale”. Ad oggi, però, né il gip né il consulente del pm, legano lo stato d’inferiorità della ragazza di cui avrebbe abusato lo psichiatra al suicidio della sorella avvenuto anni prima. 

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