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Ancora oggetti metallici nei pasti serviti in mensa ai bambini: il Comune sospende il servizio

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capelli, sassolini graffetta nel cibo dell'asilo

Il Comune di Monterotondo ha deciso di sospendere per precauzione il servizio della mensa scolastica dopo l’ennesimo caso di oggetti metallici rinvenuti nei pasti serviti alla mensa scolastica. Una decisione “assunta congiuntamente dall’Amministrazione comunale e la società gestrice del servizio” fa sapere il Comune con il provvedimento che scatterà da domani.

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Sospensione cautelativa del servizio mensa dal 12 maggio a Monterotondo

Ieri mattina l’ultimo caso quando è stato rinvenuto l’ennesimo oggetto metallico in un pasto servito dal servizio di mensa scolastica. «Non è possibile escludere, pertanto, che sia in atto un preciso, criminoso sabotaggio volontario ai danni del servizio, dagli effetti potenzialmente devastanti per l’incolumità fisica dei bambini e delle bambine nonché del corpo docente e del personale scolastico», scrive il Comune.

«Per questo, a fronte dell’ultimo, eclatante episodio, per il quale è stata sporta formale denuncia contro ignoti presso la locale stazione dei Carabinieri, a seguito di un serrato confronto tra l’Amministrazione comunale e i responsabili locali e nazionali della società gestrice del servizio, terminato in serata, si è convenuto di adottare misure straordinarie che prevedono la sospensione cautelativa del servizio già a far data da mercoledì 12 maggio e la riapertura della possibilità, da parte delle famiglie, di inoltrare istanza di consumo di pasto domestico a scuola», prosegue la nota.

Oggi l’ultimo giorno di servizio: pasti preparati in un centro diverso

«Per venire incontro alle esigenze e in considerazione degli esigui tempi di comunicazione, la società gestrice del servizio assicurerà comunque, per la giornata di martedì 11 maggio, la somministrazione di cestini di pasto freddo, che saranno confezionati presso un centro di preparazione dei pasti alternativo al Centro cottura di Monterotondo», aggiunge l’Ente.

«Consapevole dell’eccezionalità dei provvedimenti e del disagio arrecato alle famiglie, l’Amministrazione comunale conferma tuttavia l’obbligo di tutelare in ogni modo i minori e gli adulti destinatari del servizio mensa, ribadendo al contempo di aver attivato tutte le iniziative e tutti i provvedimenti atti a far luce su quanto accaduto e soprattutto al fine di evitare la reiterazione di questi episodi. Lo stesso dicasi per la società CirFood concessionaria del servizio», si legge ancora nella lunga nota pubblicata sul sito comunale.

«A tutti gli episodi sono infatti seguite puntuali segnalazioni, esposti, denunce formali (da parte dell’Amministrazione comunale alla locale Stazione dei Carabinieri, della società concessionaria del servizio direttamente alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Tivoli) l’attivazione di procedure di non conformità tese a certificare che i corpi ritrovati all’interno delle pietanze sono estranei al ciclo d’approvvigionamento e a quello produttivo della società concessionaria, ben due ispezioni da parte del competente servizio della Asl con operazioni e controlli su tutta la filiera produttiva e distributiva dei pasti presso il Centro cottura, ispezioni da parte del reparti specializzati dei Carabinieri presso gli istituti scolastici nei quali si sono verificati gli episodi e presso lo stesso centro Cottura, approfondite verifiche tecniche che hanno escluso la provenienza degli oggetti metallici da macchinari e dagli arredi di questo».

«Di tutti questi passaggi e di tutte queste iniziative esiste ampia documentazione atta a dimostrare la correttezza amministrativa e di puntuale vigilanza esercitata a tutela dell’incolumità dei cittadini, minori ed adulti, documentazione che sarà a disposizione della Commissione mensa e che verrà resa pubblica secondo modalità tali da non interferire con le indagini in corso. Davanti a quest’ennesimo e sempre più grave episodio, l’Amministrazione comunale e la società CirFood concessionaria del servizio ritengono però doverosa l’adozione dell’estrema misura della sospensione del servizio, pur nella consapevolezza dei disagi che questa arrecherà alle famiglie, come ulteriore contributo ad una necessaria e ritrovata serenità e al fine di collaborare attivamente con le autorità per individuazione dei responsabili degli atti criminosi, nei confronti dei quali agiranno in tutte le sedi», conclude il testo.

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