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Baricitinib e Sotrovimab, i nuovi farmaci per curare il Covid raccomandati dall’OMS

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Baricitinib e Sotrovimab, i nuovi farmaci per curare il Covid raccomandati dall’OMS

Baricitinib e Sotrovimab. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha aggiunto alla lista dei farmaci raccomandati per curare il Covid-19 altri due farmaci di cui è bene essere a conoscenza. Questi due nuovi rimedi si aggiungono, in realtà, ad una lista già abbastanza folta, che prevede al momento almeno 10 farmaci. In ogni caso, altri ancora attendono di essere confermati. La strenua lotta contro il virus e la pandemia, passa dunque non solo attraverso i vaccini, ma anche i farmaci capaci di attenuare i sintomi e, alle volte, salvare anche la vita. I due nuovi farmaci in questione inseriti nella lista dei raccomandati dall’OMS sono: Baricitinib e Sotrovimab

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Cos’è Baricitinib e quando è raccomandato

Partiamo da Baricitinib. Si tratta di un farmaco ”immunomodulante” (il nome commerciale sarebbe, infatti, Olumiant). Il rimedio è usato da tempo per trattare un’altra patologia: l’artrite reumatoide. Il rimedio però è consigliato solamente per una tipologia specifica di pazienti. Ne è raccomandato l’uso solamente per i pazienti con malattia grave o critica. Il rimedio, però, stimola eccessivamente il sistema immunitario, e questa non senza conseguenze, dunque deve essere combinato all’uso di farmaci corticosteroidi come il desametasone. Per stimolazione eccessiva si intende quella che viene chiamata “tempesta di citochine”. Una soluzione fortemente efficace per i pazienti gravi, che sembrerebbe ridurre il rischio di mortalità del -30%. A confermarlo è la ricerca italiana “Baricitinib restrains the immune dysregulation in patients with severe COVID-19” pubblicata su The Journal of Clinical Investigation (JCI).

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Una soluzione monoclonale: Sotrovimab

Il secondo rimedio in questione sarebbe, invece, Sotrovimab. E’ un anticorpo monoclonale ottenuti dal plasma di pazienti convalescenti e guariti dalla COVID-19, come spiega Fanpage. Si tratta di un farmaco che, diversamente dal precedente, viene impiegato per forme lievi o moderatosi di infezione virale. E’ raccomandato per chi è comunque a rischio di aggravamento, e cioè si ritrovi nella condizione di ”categoria fragile”: anziani, con condizioni di comorbilità, obesità, patologie cardiovascolati, diabete etc. L’anticorpo Sotrovimab si lega direttamente alla proteina Spike (S) prevedendo così l’aggravarsi della malattia se prescritto con i tempi opportuni. La conferma scientifica proviene dallo studio “Early Treatment for Covid-19 with SARS-CoV-2 Neutralizing Antibody Sotrovimab” pubblicato sulla rivista scientifica The New England Journal of Medicine.

 

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