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Centro medicina legale dell’Inps di Pomezia trasferito a Roma: lavoratori e Sindacato scendono in Piazza (FOTO)

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Sono scesi in Piazza questa mattina i lavoratori dell’Inps di Pomezia insieme ai rappresentanti Sindacali per protestare contro il trasferimento delle attività del centro di medicina legale al Tuscolano dal 1 maggio. Si tratta di un’operazione che porterà numerosi disagi ad un ampio bacino d’utenza stimato in oltre 300.000 cittadini dai Castelli al litorale. 

Il caso è stato sollevato anche al livello politico sia sul territorio pometino che in Regione, in entrambi casi dal Partito Democratico. Nei giorni scorsi inoltre anche l’Amministrazione Comunale di Pomezia si era interessata della questione comunicando di essere alla fine riuscita a raggiungere una sorta di compromesso con l’INPS, ovvero mantenere l’apertura del centro almeno un giorno a settimana.

Pomezia, chiusura centro medico legale dell’INPS: protesta in Piazza

Una soluzione quest’ultima che non ha accontentato tuttavia lavoratori e Sindacati, anzi. Come annunciato dunque oggi, martedì 27 aprile 2021, ha avuto luogo la manifestazione davanti alla sede comunale di Piazza Indipendenza. 

«Lapertura di un centro di medicina legale per un solo giorno a settimana, in un territorio così vasto e con un alta densità di popolazione, quando già sotto organico e con le difficoltà legate anche alla pandemia, e che fino ad oggi ha supportato a fatica il carico di lavoro operando 5 giorni a settimana non può ritenersi assolutamente sufficiente», dichiara l’USB P.I. INPS Coordinamento Regionale Lazio.

Proprio in questi minuti, una delegazione in rappresentanza dei lavoratori è stata ricevuta dal Sindaco di Pomezia, Adriano Zuccalà. 

Aggiornamento – Il Primo Cittadino, da quanto riferitoci, si è detto molto sensibile e attento al problema soprattutto perché il depotenziamento dei servizi sul territorio non è mai un bel segnale (specie di questi tempi). Dopodiché ha mostrato disponibilità per approfondire nuovamente la situazione a 360° anche con il Direttore della sede di Pomezia per avere un quadro più ampio – e non solo relativo agli ultimi due anni condizionati dal Covid che ha portato a chiusure e a un drastico ridimensionamento degli appuntamenti in virtù dei protocolli di sicurezza – dell’effettiva situazione lavorativa del centro pometino. L’obiettivo, aggiungiamo noi, deve essere quello di spingere l’INPS a rivedere la propria posizione contando magari su iniziative tra tutti i Sindaci del litorale e dei Castelli coinvolti che fin qui non si sono espressi. 

 

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