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Coronavirus, la nuova Italia a colori: 5 Regioni in area arancione, nessuna in quella rossa. Ma tante sono in bilico, chi rischia di più

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Coronavirus e misure anti contagio, cambia ancora la conformazione delle restrizioni in Italia. In questo (ormai) frenetico susseguirsi di Dpcm, Decreti e Ordinanze gli italiani da domani, domenica 10 gennaio 2021, dovranno nuovamente fare i conti con l’ennesimo cambio di regole per fronteggiare un’emergenza sanitaria lungi dall’essere conclusa. 

Coronavirus, Speranza firma l’Ordinanza: 5 Regioni finiscono in zona arancione

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato ieri una nuova Ordinanza sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia (DM 30 aprile 2020).

L’Ordinanza, che entrerà in vigore a partire da domani domenica 10 gennaio, colloca in area arancione le Regioni Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto.

Complessivamente, quindi, la ripartizione delle Regioni e Province Autonome nelle aree gialla, arancione e rossa sarà la seguente, a partire da lunedì 11 gennaio:

  • area gialla: Abruzzo, Campania, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta
  • area arancione: Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto
  • area rossa: (nessuna Regione).

Aree di rischio: le Regioni che potrebbero cambiare colore

La situazione però appare molto più che temporanea. Altre Regioni infatti potrebbero finire ben presto in area arancione considerando che, abbastanza ovunque, i contagi hanno ripreso a correre e soprattutto che i criteri per passare da uno scenario all’altro sono stati rivisti al ribasso.

L’ultimo report, per il periodo 28 dicembre 2020 – 3 gennaio 2021, evidenzia infatti un peggioramento generale della situazione epidemiologica nel Paese. L’incidenza a 14 giorni torna a crescere dopo alcune settimane di decrescita, aumenta anche l’impatto della pandemia sui servizi assistenziali e questo si traduce in un aumento generale del rischio.

L’indice di trasmissione nazionale è in aumento per la quarta settimana consecutiva e, per la prima volta dopo sei settimane, sopra uno. Tre regioni hanno un Rt puntuale significativamente maggiore di 1 (Calabria, Emilia Romagna e Lombardia che diventeranno arancioni), altre 6 lo superano nel valore medio (Sicilia che è già arancione ma ci sono anche Liguria, Molise, Sardegna, Umbria e Valle d’Aosta).

Altre 4 hanno un valore uguale (Puglia) o che lo sfiora (Lazio, Piemonte, Veneto con quest’ultima, peraltro già posizionata in zona arancione, che mostra inoltre un tasso di incidenza particolarmente elevato rispetto al contesto nazionale.

«Mantenere le restrizioni»

L’epidemia si trova, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, in una «fase delicata» che sembra preludere a un «nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero definite ed implementate rigorosamente misure di mitigazione più stringenti». 

Le regole sugli spostamenti

E’ opportuno sottolineare che, nonostante il ritorno alla suddivisione in zone dell’Italia, fino al 15 gennaio sono vietati tutti gli spostamenti verso una Regione o Provincia Autonoma diversa dalla propria, ad eccezione di quelli dovuti a motivi di lavoro, salute o necessità. 

Il coprifuoco resta valido tra le 5.00 e le 22.00. Sarà possibile spostarsi liberamente all’interno della propria Regione, quindi anche fare visita a parenti o amici nella stessa Regione. Non sono previsti limiti al numero degli spostamenti o delle persone che si spostano.

Zone arancioni e rosse 

Nelle zone arancioni ci si potrà spostare liberamente, e quindi far visita ad amici o parenti, solo all’interno del proprio Comune, dalle 5.00 alle 22.00; oltre tali orari e al di fuori del proprio Comune ci si potrà spostare solo per lavoro, salute o necessità.

Nelle eventuali zone rosse (al momento non previste) saranno consentiti gli spostamenti per lavoro, salute o necessità. Inoltre, sarà consentito spostarsi in ambito comunale verso una sola abitazione privata una volta al giorno, fra le 5.00 e le 22.00, nei limiti di due persone oltre ai minori di anni 14, alle persone disabili o non autosufficienti conviventi.

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