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Coronavirus, lanciata la App concorrente di ‘Immuni’

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App Immuni Coronavirus, come è noto, il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 Domenico Arcuri ha firmato un’ordinanza, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, in cui dispone di procedere alla stipula del contratto di concessione gratuita della licenza d’uso sul software di contact tracing e di appalto di servizio gratuito con la società Bending Spoons S.p.a. In questi giorni si sta lavorando per definire le modalità con cui l’applicazione dovrà essere inserita nel piano di contrasto al Covid-19, e non sono mancati motivi di discussione sfociati anche in scontri politici: uno dei problemi principali sembra essere quello legato alla privacy.

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Coronavirus, App SM-Covid 19

App, SM-Covid 19. Nel frattempo, un’altra applicazione – la SM-Covid 19 – prodotta dalla software house campana SoftMining,  è già disponibile e si può scaricare dal Google Store. Come si legge sul sito ufficiale della società, la app SM-Covid-19 non è uno strumento diagnostico e non può sostituire una diagnosi medica ed è stata sviluppata senza fini economici né di acquisizione di dati sensibili. 

La app SM-Covid-19 da un lato vuole garantire un’informazione aggiornata ai cittadini ed evitare ogni forma di allarme ingiustificato; dall’altro vuole offrire alle autorità sanitarie uno strumento avanzato per arginare la diffusione del virus. 

App SM-Covid 19: ecco come funziona, privacy

Con l’APP SM-Covid 19 l’utente non viene geolocalizzato, né viene reso riconoscibile perché l’applicazione mantiene la traccia solo del numero, durata e tipo di contatti. Le informazioni saranno condivise con le sole autorità sanitarie.

“Con i metodi di trasmissione dei dati (BT-LE, BT, WiFi P2P e GPS se abilitato dall’utente) il telefono acquisisce un ID univoco di tutti gli smartphone in prossimità (da 2 a 30 m in base al tipo di sensori disponibili sul dispositivo). La scansione avviene ogni 60 secondi anche con l’app in background. Ogni 60 minuti i dati aggregati vengono salvati su un database protetto messo in condivisione con le autorità sanitarie. I dati sono conservati nel database per 21 giorni e poi cancellati. La probabilità di contagio viene calcolata sulla base di un modello scientifico che tiene conto di durata del contatto, dei giorni trascorsi dal contatto e dal numero di questi contatti. Tutti i dati acquisiti e il rischio calcolato sono accessibili alle autorità sanitarie. Gli ospedali possono leggere i dati di rischio e aggiornare lo stato di una persona (negativo o positivo). Se una persona risulta positiva al test, il rischio di ogni altra persona con la quale questa sia venuta in contatto viene aggiornato automaticamente. Se il rischio di contagio è alto, l’utente viene invitato a contattare volontariamente le autorità sanitarie perché possa essere monitorato anche tramite GPS (i dati GPS sono facoltativi e vengono registrati inoltre solo quando due o più utenti del network sono ad una distanza potenzialmente). I cittadini saranno informati in tempo reale e potranno spontaneamente adottare misure cautelative (isolamento volontario) nei confronti delle persone più vicine. Le autorità sanitarie avranno uno strumento importante per concentrare i test sulle persone che hanno realmente avuto contatti efficaci“. 

 

 

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