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Coronavirus, passeggiata genitori figli: in realtà non è cambiato nulla, ecco quando è consentita

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Nelle scorse ore è rimbalzata ovunque la notizia che, quasi all’improvviso, si potesse di nuovo uscire di casa con i propri figli per passeggiare. Un’informazione sicuramente distorta, o comunque non precisa, nel senso che, leggendo bene la circolare del Viminale (che tanto sta facendo discutere), in realtà non sembrerebbe esser cambiato niente rispetto a quanto già noto.

Eppure sulle chat dei genitori, sui gruppi e in ogni angolo dei social si sono rincorse domande e pareri di chiunque su cosa si potesse o non si potesse di fare: è evidente che, in giorni di emergenza, che a breve potrebbe essere prolungata, ogni “spiraglio” rischia di creare corto-circuiti nel delicato contesto di limitazioni creato per arginare il virus. Facciamo un po’ di chiarezza allora. 

Passeggiata genitori figli: quando è consentita 

Nel sito del Ministero dell’Interno si legge che in realtà la circolare non è altro che un testo atto a «chiarire alcuni aspetti interpretativi sulla base di richieste pervenute al Viminale»Le regole sugli spostamenti per contenere la diffusione del Coronavirus infatti non cambiano. «Si può uscire dalla propria abitazione – si legge nel testo – esclusivamente nelle ipotesi già previste dai decreti del presidente del Consiglio dei ministri: per lavoro, per motivi di assoluta urgenza o di necessità e per motivi di salute».

Niente di nuovo fin qui insomma. E veniamo al nodo della questione: quando è consentito uscire di casa col proprio figlio? «In particolare, è stato specificato che la possibilità di uscire con i figli minori è consentita a un solo genitore per camminare purché questo avvenga in prossimità della propria abitazione e in occasione di spostamenti motivati da situazioni di necessità o di salute».

Alcuni enti locali, con proprie ordinanze, hanno fissato un range di 200-250 metri per quantificare il concetto di “prossimità all’abitazione” altrimenti non specificato. Per ciò che riguarda l’interpretazione del passaggio su genitori e figli invece a noi pare di ravvisare come prioritaria pre-condizione la motivazione “necessaria e di salute” che è ben diverso da un via libera a camminate in libertà; in secondo luogo non è da escludere, proprio per quanto appena citato, l’eventualità di dover giustificare la propria presenza in strada a fronte di un eventuale controllo.

Attività motoria 

Camminata e jogging, precisa infine il Viminale: «Per quanto riguarda l’attività motoria è stato chiarito che, fermo restando le  limitazioni indicate, è consentito camminare solo nei pressi della propria abitazione.La circolare ha ribadito che non è consentito in ogni caso svolgere attività ludica e ricreativa all’aperto e che continua ad essere vietato l’accesso ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici».

«La medesima circolare ha ricordato infine che in ogni caso tutti gli spostamenti sono soggetti a un divieto generale di assembramento e quindi all’obbligo di rispettare la distanza minima di sicurezza. Le regole e i divieti sugli spostamenti delle persone fisiche, dunque, rimangono le stesse».

‘Sì’ a passeggiate genitori figli: l’ira di Regioni e Comuni

Eppure la circolare di ieri ha scatenato le vibranti proteste di Regioni e Comuni. Il Governatore della Campania Vincenzo De Luca scrive in merito: «Considero gravissimo il messaggio proveniente dal Ministero dell’Interno, relativo alla possibilità di fare jogging e di passeggiare sotto casa. Si trasmette irresponsabilmente l’idea che l’epidemia è ormai alle nostre spalle. Si ignora tra l’altro, che vi sono realtà del Paese dove sta arrivando solo ora l’ondata più forte di contagio.
Si rischia, per una settimana di rilassamento anticipato, di provocare una impennata del contagio. Ribadisco che in Campania rimane in vigore l’ordinanza regionale, derivata da motivi di tutela sanitaria, la cui competenza è esclusivamente regionale. Si ribadisce che è assolutamente vietato uscire a passeggio o andare a fare jogging».

Rincara la dose l’Assessore lombardo Gallera: «Non è questo il momento di abbassare la guardia. La Circolare diffusa dal Ministero dell’Interno rischia di creare un effetto psicologico devastante vanificando gli sforzi e i sacrifici compiuti finora», dichiara l’assessore al welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera, in relazione alle indicazioni diramate dal Viminale sulle attività motorie.

«Il provvedimento ministeriale – aggiunge l’Assessore Gallera – potrebbe essere inteso come un segnale di allentamento delle misure di contenimento assunte finora. Misure rigide, importanti, che hanno però consentito di contenere la curva dei contagi del coronavirus. La luce in fondo al tunnel – conclude Gallera – rischia di allontanarsi o di spegnersi del tutto nel momento in cui vengono trasmessi messaggi ambigui: l’indicazione utile per tutti deve essere quella di rimanere a casa, ancora per qualche settimana. Solo così riusciremo a sconfiggere questo nemico subdolo e invisibile».

 

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