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Covid, via libera alle visite ai parenti a partire dal 10 marzo: ecco cosa sapere

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L'ospedale e i pazienti giovani ricoverati per epatite acuta

Via libera alle visite ai propri cari in ospedale. Con l’arrivo della primavera il sapore di alcune restrizioni inizia a farsi più dolce. Infatti, dopo l‘eliminazione dell’obbligo di indossare le mascherine all’aperto a partire dallo scorso 11 febbraio ecco che altri nodi vengono al pettine. Uno di questi, riguarda proprio la possibilità di andare a trovare i propri cari che si trovano all’inteno di strutture ospedaliere.

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Via libera alle visite ai parenti in ospedale, l’emendamento

Approvato in commissione affari sociali del Senato lo scorso 10 febbraio, l’emendamento se otterrà il via libera anche dalla Camera — che dovrà pronunciarsi entro il 22 febbraio — entrerà in vigore il prossimo 10 marzo. Pertanto, per avere la conferma definitiva sarà necessario attendere ancora una decina di giorni. Se il provvedimento sarà confermato i direttori sanitari dovranno procedere alla sua applicazione in modo omogeneo. Infatti, in assenza di un esplicita norma, fino a questo momento ogni struttura sanitaria procedeva autonamamente secondo proprie regole. 

Presentato da Italia Viva, la proposta prevede il ripristino della visite ai familiari per almeno 45 minuti al giorno. Ad oggi, l’accesso ai familiari è consentito solo all’interno di sale d’attesa e con durate variabili da struttura a struttura. Infatti, in assenza d una specifica regolamentazione a riguardo, i direttori sanitari hanno agito in modo autonomo e diversificato. Infine, va ricordato che l’accesso all’interno degli ospedali sarà consentito con le stesse modalità in vigore nelle Rsa, ovvero muniti di mascherina FFP2 e di certificato che mostri l’avvenuto completamento del ciclo vaccinale primario con guarigione oppure il completamento dell’iter vaccinale. 

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