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Accoltellato alla gola e ucciso a Centocelle: il killer non ha ancora un volto

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Parco di Centocelle

Due colpi mortali, uno alla gola, uno al fianco, in un’area mal frequentata e spesso scenario di aggressioni. Nella notte del 17 giugno un uomo è stato brutalmente ucciso nel parco Madre Teresa di Calcutta a Roma, zona Centocelle. Gli investigatori stanno ancora cercando di ricostruire la dinamica, operazioni rese difficili anche dal fatto che la vittima al momento dell’aggressione era priva di documenti. Di lui rimane una parrucca bionda, il che lascia presagire che l’uomo si prostituisse. Viale Palmiro Togliatti, a poca distanza dal luogo del delitto, è infatti un’area notoriamente tampinata da prostitute e trans.

Sconosciuta ancora la vittima, anche il movente

Dalle indagini sembrerebbe che l’uomo, un nigeriano di 40 anni, si trovasse in Italia con regolare permesso di soggiorno. La notte del 17 giugno è stato ucciso con due coltellate, ma sul suo assassino ancora non ci sonotracce. Le autorità sospettano che fosse un cliente. L’area in cui poi si sono svolti i fatti è già nota alle Forze dell’ordine.

Il 14 giugno 2023, pochi giorni prima dell’omicidio, la stessa sorte è toccata a una trans colombiana di 43 anni. Una persona non identificata ha estratto un coltello, colpendola al collo e sulla schiena. Stessa modalità, stesso luogo, anche in questo caso l’aggressore è riuscito a sfuggire. L’unica differenza è che la trans è riuscita a salvarsi. Medicata d’urgenza al Policlinico Casillino, la trans colombiana si è sottratta al ricovero ed è fuggita dall’ambulatorio per ragioni sconosciute. I poliziotti sono riusciti comunque a rintracciarla e a interrogarla, nel tentativo di risalire all’identità del suo aggressore ma non c’è stato modo di sbloccare le indagini. La trans non ha mai denunciato il fatto.

Possibili piste

Gli investigatori stanno valutando diverse piste per la soluzione del caso, considerando che l’area di Centocelle, da mesi, è oggetto di aggressioni e omicidi. La prima riguarda a febbraio il caporal maggiore dell’esercito Danilo Salvatore Lucente Pipitone.  In quel caso però a finire in manette, al termine di minuziose e articolate indagini andate avanti per settimane, da parte degli uomini della Squadra Mobile di Roma, è stato il 33enne M. A.. L’uomo era ricercato per aver ucciso Pipitone nella notte tra il 10 e l’11 febbraio in viale Palmiro Togliatti, in zona Centocelle a Roma. Un’altra pista molto battuta e citata dallo stesso procuratore capo, Francesco Loi, è quella del racket della prostituzione gestito dalla criminalità nigeriana, situazione che Loi ha citato nella sua recente audizione davanti alla commissione parlamentare antimafia. 

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