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”Ti spacco la testa, ti ammazzo”: botte, minacce e insulti dal marito. L’incubo senza fine

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18enne violentata ad Anzio

Un incubo per sembrava non avere mai fine. Da quel giorno in cui avevano deciso di vivere insieme, la donna ha iniziato a subire dapprima un atteggiamento autoritario. E poi si è arrivati alle botte, alle minacce di omicidio-suicidio. L’ennesimo grave caso di violenza sulle donne, che rivela quanto il problema sia ancora radicato nella nostra società. E questi sono solo i casi che vengono a galla dalle denunce e dalle indagini. Spesso, però, la paura è tale da non riuscire neppure a denunciare. Altre volte, si ha una speranza che le cose possano cambiare. Ma non è così. Quando accade una volta, accadrà ancora. Come la cronaca stessa dimostra ogni giorno, purtroppo.

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55enne picchia e minaccia la coniuge per diverso tempo

Nel pomeriggio di ieri, venerdì 20 gennaio 2023, il personale della Polizia di Stato del Commissariato distaccato di GAETA, ha eseguito, su delega di questa Procura della Repubblica, un’Ordinanza di misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del relativo divieto di avvicinamento alla persona offesa dal reato, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Cassino, nei confronti di un uomo 55enne, residente nel sud pontino. Il provvedimento Cautelare è stato adottato al termine di una attività investigativa,all’esito della quale l’uomo è stato ritenuto gravemente indiziato di maltrattamenti infamiglia e lesioni personali nei confronti della consorte e della figlia conviventi, con condotta perdurante.

Le indagini e la denuncia della donna

Gli accertamenti posti in essere dagli “specialisti” del Commissariato distaccato di Gaeta, sotto il coordinamento dei Pubblici Ministeri del pool “fasce deboli” di questa Procura, sono stati subito avviati a seguito della denuncia della vittima che, dopo aver richiesto l’intervento della Polizia presso l’abitazione coniugale, luogo in cui si consumavano prevalentemente le condotte vessatorie, presso il citato Ufficio di Polizia raccontava disubire, da diverso tempo, continue angherie, consistite in minacce e percosse, ad opera del coniuge. La donna, immediatamente escussa dagli investigatori in “modalità protetta”, aggiungeva anche altri dettagli in merito alle violenze subite.

Atteggiamenti autoritari, violenze e minacce di omicidio

In particolare, la donna riferiva che in diverse occasioni era stata picchiata dal marito, il quale, fin dall’inizio del coniugio aveva assunto un atteggiamento autoritario, ponendo in essere situazioni tali da annullare di fatto la consorte. Quest’ultimo, soprattutto negli ultimi tempi, la insultava e minacciava pesantemente, arrivando anche ad esplicitare l’ipotesi di un omicidio-suicidio. Anche le immediate escussioni di alcuni testimoniconfermavano gli episodi violenza.

Il provvedimento restrittivo

Il quadro emergente è risultato assolutamente inquietante, considerato anche il fatto che l’uomo costringeva la moglie ad un regime di vita insostenibile, farcito di vessazioni, sopraffazioni e privazioni di ogni genere, soprattutto economiche. Alla luce del quadro indiziario raccolto dalla P.G. operante, questa Procura della Repubblica ha richiesto ed ottenuto, dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Cassino, la misura cautelare sopra citata. Ieri pomeriggio il provvedimento restrittivo è stato quindi eseguito e, dopo gli adempimenti di legge, l’indagato è stato allontanato dalla casa familiare con le restrizioni derivanti dal divieto di avvicinamento alla vittima.

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