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La falla imperdonabile del piano vaccinale: «Esistono pazienti e operatori di serie B»

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Coronavirus Lazio

Il piano vaccinale, a spese degli italiani, sembra fare acqua da tutte le parti. La confusione oscilla tra le fasce d’età o le categorie, le paure si basano sulle case farmaceutiche che dimezzano le dosi e le problematiche riguardano sempre e comunque le persone. 
Persone che sono arrivate a chiedersi: esistono persone di Serie B? La storia che vi stiamo per raccontare è quella di una falla nel piano vaccinale; un buco che riguarda gli operatori socio sanitari, che lavorano nel campo dell’assistenza a pazienti fragili in domiciliare. 

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‘Eroi’ dimenticati dal piano vaccinale: «siamo dei fantasmi»

Una distrazione? Una dimenticanza? Un errore da non poco considerando che parliamo di persone fragili e di operatori sanitari letteralmente dimenticati dal piano vaccinale.  
E a raccontarcelo, sono proprio loro: «I miei colleghi ed io, forniamo assistenza domiciliare a pazienti che vengono supportati presso il loro domicilio. Sono persone estremamente fragili. Noi operatori socio sanitari durante la giornata ci spostiamo da un paziente all’altro, entrando in contatto non solo con vari utenti del servizio comunale, ma inevitabilmente anche con i loro famigliari. Finora la fortuna è stata dalla nostra parte, ma cosa succederebbe se uno di noi si infettasse e – nonostante il tampone quindicinale – non se ne rendesse conto (perché asintomatico)? Correremmo il rischio di contagiare pazienti con sclerosi multipla, tracheometizzati, anziani e così via.  Sicuramente avverrebbe ciò che è accaduto nelle RSA. Eppure noi siamo un settore importante dell’assistenza, ma dimenticati da tutti. Ci chiediamo e vi chiediamo: i nostri sono pazienti di serie B? Noi siamo operatori di serie B?»

Le ultime due domande non lasciano spazio né ad una risposta né ad una teoria; emerge solo la necessità di concretezza, di fatti e di porre rimedio a degli errori inaccettabili. «Alla resa dei conti, siamo solo fantasmi», fantasmi che salvano vite e aiutano quotidianamente persone fragili. Fantasmi che non vogliono essere chiamati eroi ma vogliono essere tutelati, come tutti gli altri.  «L’azienda in cui lavoriamo, la Socio Sanitaria Pomezia s.r.l. socia unica del comune di Pomezia (Rm) ha più volte inviato email alla ASL competente, senza a tutt’oggi ricevere nessuna risposta; ne deduciamo che il “problema” è di origine organizzativa ad altri livelli. Questa nostra lettera è per denunciare una situazione paradossale, ove il personale amministrativo sanitario è vaccinato e quello tecnico operativo no». Serve davvero aggiungere altro? 

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