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Roma, all’istituto Mozart la circolare che vieta pantaloncini e magliette troppo corte

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Nella zona dell’Infernetto, a Roma, si trova il ben rinomato Istituto comprensivo W. A. Mozart, di viale di Castel Porziano. Da qui proviene la notizia che vogliamo riferirvi oggi: l’istituto in questione dice no agli abiti non appropriati”.

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All’istituto Mozart di Roma la circolare contro l’abbigliamento inopportuno

Stop agli abiti non appropriati, insomma, ovvero quelli un po’ più sbracciati e areati. Proprio ora che le temperature fanno sentire l’umore estivo che incalza. Questo è quanto richiesto dall’istituto ai suoi membri della comunità: studenti, insegnanti e personale non docente della scuola. La circolare è sopraggiunta nelle ultime ore, ed è stata firmata, ovviamente, dal dirigente scolastico di riferimento. Lo stop, come in parte anticipato, riguarda principalmente, come vi si legge, ”pantaloncini troppo corti, canottiere e magliette troppo corte, capi di abbigliamento eccessivi e inopportuni”.

La circolare firmata dal preside

Come sottolinea anche la nota, nel prosieguo del testo, l’abbigliamento da tenere all’interno dell’istituto deve essere ”adeguato”, e questo per ”il rispetto dovuto alla sensibilità di tutti i componenti della nostra comunità scolastica e in generale dell’istituzione scolastica come contesto di crescita inclusiva e interculturale, luogo di apprendimento sereno e non sottomesso alle tendenze effimere dettate dal consumismo”. Poi, la circolare prosegue, invitando ”tutti gli studenti, i docenti e i membri del personale scolastico a evitare abiti non appropriati a un contesto di esperienza formativa ed educazione all’armonia e alla cittadinanza quale ci pregiamo di essere”.

”La circolare non è sessista”

Il presidente Giovanni Cogliandro, firmatario della circolare, ha quindi spiegato ai microfoni di Adnkronos di aver soppesato molto bene le sue parole: ”La circolare non è sessista, infatti ho evitato qualsiasi riferimento alla minigonna proprio perché sembrava discriminatorio, né bigotta o moralista. Non vuole rappresentare una repressione dei costumi bensì si tratta di rispetto per sensibilità diverse: non c’è nulla di male a evitare vestiti che a qualcuno possono dare fastidio”. E poi, soprattutto, come ci tiene a precisare ancora il preside, la circolare si inserisce in quello che un solco di ”educazione alla bellezza”, un’educazione ”all’armonia”. 

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