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Roma. Non è soddisfatta della visita al pronto soccorso: paziente scaraventa infermiera dalle scale dell’ospedale

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Solo due giorni fa, all’ospedale San Giovanni, un padre e un figlio, di 67 e 47 anni, hanno aggredito un’infermiera perché volevano sapere le condizioni di salute di un loro parente. Urla, insulti, spintoni, schiaffi, un’aggressione violenta che ha sconvolto tutti i presenti e, soprattutto, il personale. E purtroppo, non è un caso singolo.

Dopo neanche 48 ore, si è verificata la stessa scena. Questa volta all’istituto Eastman del Policlinico Umberto I, dove un’infermiera è stata scaraventata dalle scale da una paziente andata in escandescenze. 

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Il caos nelle strutture del Lazio 

Assoluto caos. Per l professionista sanitaria è stato uno choc, sia a livello morale che fisico. La Cisl Fp Lazio, attraverso una nota, ha raccontato la vicenda sottolineando quanto, soprattutto in questo periodo, la situazione sembri fuori controllo. L’infermiera sta facendo tutte le visite necessarie., ma questo non può e non deve essere un episodio da sottovalutare. 

“La spirale di violenza sui posti di lavoro va fermata immediatamente. Basta attacchi ai sanitari. Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza all’infermiera aggredita e a tutto il personale dell’Eastman-Umberto I. Chiediamo subito un piano con misure concrete per la sicurezza degli operatori in sanità. Ma anche assunzioni e stabilizzazioni per velocizzare i servizi e ridurre le liste d’attesa”. 

Troppi episodi di violenza 

La nota continuando, spiega che “la condizione che si trova a vivere chi lavora nelle aziende ospedaliere e sanitarie è drammatica. Sono anni che come Cisl insistiamo: la sicurezza sul lavoro non è negoziabile. Stiamo assistendo a una vera e propria escalation di aggressioni e violenze in troppe strutture del Lazio. Inaccettabile per i lavoratori e per le loro famiglie. Ma anche per i cittadini che si rivolgono al Servizio sanitario regionale. Consentire agli operatori di lavorare in sicurezza e serenità deve essere la priorità di ogni datore di lavoro”. 

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Il punto della situazione 

Soprattutto in questo momento, dopo due anni di pandemia, ancora non finita, gli infermieri e tutto il personale sanitario ha dovuto affrontare momenti  di innegabile stress. Momenti difficili anche solo da pensare. Situazioni ignote che hanno dovuto prendere di petto senza fermarsi. La situazione delle strutture ospedaliere, i problemi, sono evidenti. Il sindacato ha chiarito che è necessario “fare di tutto per garantire che queste circostante cambino”. 

“Servono provvedimenti per la tutela di lavoratori che si trovano già a operare in condizioni difficili e che in nessun modo devono essere oggetto di violenze. Così come servono nuove assunzioni per rafforzare organici ormai sguarniti e velocizzare le prestazioni ai pazienti”. 

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