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Roma, il party abusivo al Ponte della Musica: lo scempio degli studenti tra alcool e droga

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Ponte della Musica, rave party abusivo

Roma. Appuntamento smart, tutto tramite social e app di messaggistica istantanea, tipo WhatsApp per intenderci. Gli studenti avevano fissato una data: alle ore 22 di sabato scorso, destinazione Ponte della Musica. L’età media dei partecipanti oscillava tra i 16 e i 18 anni. E poi: alcool, musica sparata ad alto volume, e residenti tartassati dal rumore. 

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Rave party abusivo al Ponte della Musica

L’evento si chiama ”Ponte Party”, un rave organizzato dagli studenti dei licei di Virgilio e Mamiani. Alla festa, però, hanno preso parte centinaia di studenti provenienti da tutte le scuole di Roma, i quali fino a notte fonda fonda hanno continuato a festeggiare. Quel Ponte, uno dei gioielli della Capitale, ha fatto da sfondo ad una festa clandestina irrorata con fiumi di alcool che veniva continuamente venduto nei suoi meandri. I ragazzi avevano appeso al muro un cartellone ben in vista con il prezzario completo: spritz 2 euro, drink 3 euro, birra 1,5. Certo, è doveroso dirlo, c’erano anche gli inviti a ”rispettare gli altri, e lo spazio”, e poi anche un altro cartello, con la scritta: “Le leggi un po’ di meno”. L’evento è stato certamente un successo, dal momento che in tantissimi hanno risposto all’appello, presentandosi per festeggiare e fare casino. Dopo il rave, il posto si è trasformato, come prevedibile, in una discarica a ciel sereno. 

Alcool, fumo e residenti devastati dal rumore

Ovviamente, nessuna discriminazione alla cassa degli alcolici: le bevande venivano vendute a tutti, minorenni compresi, ovviamente. Ma non solo. C’era anche il ”fumo”, in gergo hashish, che veniva consumato sul posto senza troppe remore. Nottata folle, le cui ripercussioni sull’ambiente e il contesto sono state più che evidenti all’indomani dei festeggiamenti. Lattine, bottiglie di vetro ovunque, poche buste riempite di rifiuti che sono servite praticamente a nulla. Tra le tante denunce arrivate e riportate anche da il Messaggero, quella della vedova di Trovajoli: ”Desidero manifestare la mia rabbia e la mia indignazione per l’indifferenza degli organi preposti verso questo monumento, che il Comune intitolò nel 2013 alla memoria di mio marito, il maestro Trovajoli, che ha dedicato a Roma molte delle sue musiche più belle. Da molti anni segnalo al Comune, sempre inascoltata, il continuo peggioramento delle condizioni ambientali, di igiene e sicurezza”.

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(Foto in copertina di lupbu – Instagram)

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