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Settimana lavorativa di 4 giorni in Italia, la Cisl: ‘Va approvata’

Pubblicato il
Buon 1 maggio

La settimana lavorativa breve, di soli 4 giorni, va provata anche in Italia. Dunque, è questa la proposta della Cisl, che ha parlato, nello specifico, della necessità di avviare sperimentazioni sul modello del Regno Unito, in cui si è introdotto di recente, e con successo, l’orario ridotto a parità di stipendio. 

Settimana lavorativa breve anche in Italia

Il nostro Paese, insomma, deve mettersi al passo con in tempi e recuperare terreno rispetto all’Europa sia sul fronte del benessere dei lavoratori, sia su quello della produttività aziendale. Ad esserne convinto è anche Roberto Benaglia, segretario generale dei metalmeccanici della Fim Cisl, il quale ha dichiarato: ”Posto il successo della sperimentazione in Regno Unito, serve un confronto tra le parti sociali. È tempo di regolare il lavoro soprattutto nel settore manifatturiero in modo più sostenibile, libero e produttivo”. 

Restare al passo con l’Europa: la proposta della Cisl

La grande ambizione del sindacato dei metalmeccanici, insomma, è abbastanza chiara: quella cioè di coinvolgere nei prossimi mesi una 50ina di grandi player del comparto per dare il via alle sperimentazioni sul nuovo modello orario. Realtà che ben si presterebbero a questa introduzione, che ovviamente avverrà per gradi. Come continua Benaglia: ”Si potrebbe cominciare in pochi stabilimenti per capire la portata dell’intervento e le esigenze dei lavoratori, elaborando una formula su misura che tenga conto anche dei picchi di produzione delle imprese”. L’idea cardine è quella di negoziare a livello aziendale una tipologia di lavoro composta da parti di attività piena e 1/5 di riduzione d’orario. Un tempo che, tra le altre cose, potrebbe essere impiegato anche per lo studio e la formazione, sia online sia locale. 

Sperimentazioni e ipotesi

Certo, è doveroso affermare che alcune sperimentazioni sul modello inglese, in Italia, sono già state avviate, ma riguardano quasi esclusivamente il settore dei servizi, per la manifattura, tutto questo, sarebbe una vera e propria rivoluzione sociale. Sempre Benaglia ha concluso: ”I tempi sono maturi. Anche grazie all’innovazione tecnologia, penso alla gestione dei macchinari da remoto via tablet, il comparto metalmeccanico può garantire una flessibilità nuova che richiede soluzioni nuove”.

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