Home » News » Cronaca » Sottratti oltre 600mila euro dal conto, banca condannata a risarcire: ‘Prelievi anomali, andavano controllati’

Sottratti oltre 600mila euro dal conto, banca condannata a risarcire: ‘Prelievi anomali, andavano controllati’

Pubblicato il
Un pakistano ottiene un risarcimento a seguito di un incidente e il cointestatario gli svuota il conto. Banca condannata.

Conto corrente svuotato a tradimento dal cointestatario e il giudice decide che la responsabile oggettiva è della banca. Secondo il tribunale di Civitavecchia i 634mila euro sottratti a un pakistano, denaro ottenuto come risarcimento in seguito ad un incidente, è questione legata al Monte dei Paschi di Siena. L’istituto di credito è stato quindi condannato a risarcire il correntista di tutta la somma. La giudice Giulia Sorrentino infatti scrive: “La violazione del principio di buona fede, che impone il rifiuto di operazioni icto oculi anomale, quando compromettono l’interesse di un correntista“.

Truffa telefonica, i numeri che ti svuotano il conto in banca: non rispondere mai

I fatti

Un pakistano con regolare permesso di soggiorno aveva versato 900mila euro su un contro cointestato. Il denaro proveniva da un mega risarcimento in seguito ad un incidente grave avvenuto nel 2012 a Maccarese. Un’auto gli era piombata addosso, lui era in motorino; salvo per miracolo. Fratture su tutto il corpo, ma se la cava. L’anno successivo l’Unipol gli riconosce 900mila euro di risarcimento, ma non si sa dove versare la somma. Allora l’uomo apre un conto presso il Monte dei Paschi, cointestandolo a un conoscente, tale R.C. Appena accreditata la somma iniziano i movimenti anomali. Prima un bonifico da 35mila euro indirizzati a R.C, poi ancora 120mila euro a se stesso. Successivamente R.C. inizia a prelevare ingenti somme senza dire nulla. Nemmeno una telefonata, come riporta il Corriere.it. Morale della favola in meno di un mese sparisce mezzo milione di euro.

Costringe il marito a interrompere le cure per l’Alzheimer e gli toglie 2 milioni di euro dal conto in banca: indagata

Alla fine sul conto non rimane nulla

Entro maggio dell’anno successivo non rimane nulla, zero, nemmeno un euro. In quel periodo il pakistano è all’estero; scoprirà tutto al suo ritorno in Italia. Allora si parte con gli avvocati che citano in giudizio la banca in questione, poi la vittoria presso il Tribunale di Civitavecchia. Secondo la dottoressa Giulia Sorrentino la somma di 634mila euro non avrebbe mai dovuto essere prelevata dal conto. Ciò, come si legge nelle motivazioni della sentenza, a causa del fatto che “il deposito è cointestato, con la conseguenza che si presume solidale sia per i crediti che per i debiti“. I prelievi fatti in quel periodo doveva essere fatti previo avvertimento presso la banca, al fine di scongiurare atti illeciti di un correntista a danno dell’altro. 

Impostazioni privacy