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”Ti ammazzo maledetto, mi stai rovinando la vita”: madre tortura il figlio minore dentro casa

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figlio dimenticato a casa in procinto di partire per le vacanze

La donna è accusata di maltrattamenti nei confronti del figlio minore, e ora è finita direttamente a processo. Sono fatti tremendi, che scuotono l’animo, soprattutto quando ad infierire contro un bambino è, appunto, una madre.

Ci si chiede come possa l’amore tramutarsi in odio, e forse la risposta è che l’amore, forse, in tali casi, non c’è mai stato. Ma solamente rabbia, più o meno repressa e fustigazione. 

I maltrattamenti dentro le mura domestiche

I fatti risalgono al 2017. Siamo nel territorio Viterbese, e qui si sono consumante le minacce e i maltrattamenti ai danni della povera creatura. Proprio ieri, in aula davanti al giudice Elisabetta Massini, c’è stata anche la testimonianza del minore, già ascoltato da uno psicoterapetuta, che nel 2018 è stato allontanato dai genitori e affidato per sua tutela dal Tribunale di Roma ad una casa famiglia.

Le registrazioni acquisite

Le ore di registrazioni analizzate e segmentate dai carabinieri coordinati dalla Procura hanno permesso, dopo un lungo lavoro, di delineare nel dettaglio un quadro spaventoso di violenze fisiche e psicologiche, all’intero delle mura domestiche. Violenze reiterate con costanza: strattoni, percosse e insulti senza fine. 

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”Mi stai rovinando l’esistenza”

Come riporta anche FanPage.it, le registrazioni rappresentano un nodo cruciale per poter ricostruire le dinamiche: “Tanto ti ammazzo”, “Mi stai rovinando l’esistenza”, “Maledetto”. Queste solo alcune delle violenze verbali che di solito precedevano le percosse. Ma le registrazioni non sono tutto. A quanto pare le urla erano così forti che anche i vicini avrebbero udito chiaramente i suoi sfoghi deleteri. “Basta mamma, mi fai male” le diceva il piccolo, ma lei non si fermava. 

Testimoni delle violenze

In un altro drammatico frangente un testimone oculare ha raccontato di aver notato la donna afferrare suo figlio per i capelli, trascinandolo per strada e mortificandolo, solamente perché stava facendo i capricci per avere un gelato. Ora la donna dovrà rispondere al giudice delle accuse a proprio carico.

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