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Dove serve il Green Pass per viaggiare all’estero e dove non serve più il certificato verde in Europa

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Il Green Pass che molti clienti di Alessandro Aveni avrebbero ottenuto con facilità

Green Pass e viaggi. Come ben sappiamo la pandemia ha letteralmente rivoluzionato e ridimensionato la modalità di viaggiare. Tuttavia, complice la riduzione delle restrizioni, la voglia di moltissimi italiani di preparare le valigie è alta. Nonostante viaggiare sarà sempre più semplice a causa del progressivo allentamento delle restrizioni,  sono ancora numerosi i paesi in cui è richiesto il Green Pass. Vediamo nel dettaglio la situazione e le regole. 

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Green pass e viaggi, le regole in Europa

Per quel che riguarda i confini europei, la normativa che regolamenta i viaggi è chiara. Il 26 gennaio scorso il Consiglio Europeo ha infatti ha diffuso una sorta di raccomandazione per agevolare la libera circolazione delle persone in completa sicurezza. L’elemento determinante resta il possesso del Green pass, raccomandato sì ma non guridicamente vincolante. Pertanto se provvisti di certificazione valida, i viaggiatori ‘non dovrebbero essere soggetti ad ulteriori restrizioni alla libera circolazione. Le misure adottate per contrastare la pandemia devono essere basate sulla condizione della persona, e non sulla situazione a livello regionale, fatte eccezione per le aree dove il virus circola a rischio molto elevato’, così si legge nelle raccomandazioni europeee.  Dunque, l’introduzione o meno di restrizioni spetta al singolo paese; va tuttavia ricordato che in Europa per spostarsi da un paese all’altro la certificazione verde vale 9 mesi. 

Certificazione verde valida 9 mesi nella UE 

A partire dal primo febbraio sono in vigore nuove norme che prevedono un periodo di accettazione vincolante della certificazione verde di 9 mesi per chi si sposta nei paesi dell’Unione Europea. Qundi, ogni nazione deve accettare i green pass dei viaggiatori per i successivi 9 mesi a partire dall’ultima somministrazione di vaccino: nel caso del siero monodose Johnson per 270 giorni dalla prima e unica dose, mentre per i vaccini  a doppia dose per i 270 giorni successivi dalla seconda somministrazione. Se questa vale per i viaggi nei paesi dell’Unione Europea va detto che i vari paesi possono comunque applicare regole diverse per quel che riguarda l’uso del Green pass nel territorio nazionale. È per esempio questo il caso dell’Italia dove la certificazione verde per i viaggiatori vale sì 9 mesi ma una volta all’interno del paese questa dura sei mesi, a meno che non ci si effettui la dose booster, la quale ha valdità illimitata. 

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Dove non serve la certificazione Verde

Vi sono inoltre anche delle località dove la certificazione verde non serve. Ne è un esempio l’Irlanda, dove a seguito del picco dovuto alla variante Omicron sono ‘sparite’ quasi tutte le restrizioni. Anche in Danimarca dal 1 febbraio non ci sono più restrizioni, cosa un pochino diversa invece in Lituania dove è a partire dal 5 febbraio che i certificati di vaccinazione non sono più necessari per accedere ai luoghi al chiuso. 

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