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Pensionato trovato morto in casa: Luigi Panzieri ucciso con 7 coltellate

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È stato trovato senza vita ieri mattina. Luigi Panzieri aveva 86 anni ed era un’ex agricoltore in pensione. L’uomo sarebbe stato accoltellato con 7 colpi al torace e dal suo conto sono spariti anche 600 euro. 

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86enne morto in casa: il corpo trovato dal portinaio

L’allarme è scattato poco dopo le 11 di ieri in via Monte Rosa, località Colleverde, a Montecelio di Guidonia. L’uomo non rispondeva alla badante che per diversi minuti ha suonato il campanello. La donna ha dunque allertato il portinaio che una volta riuscito ad entrare nell’appartamento — all’ultimo piano di una palazzina condominiale — ha rinvenuto il corpo dell’86enne senza vita steso per terra. 

Sul posto per prima è arrivata la figlia del pensionato, allertata dalla badante. La donna, da quanto ha poi raccontato agli inquirenti, era uscita per andare a fare la spesa. Al suo ritorno aveva stranamente trovato la porta di casa chiusa a chiave, addirittura con due mandate. Aveva quindi provato a chiamare l’86enne, senza però ricevere risposta né al citofono, né al telefono né alla porta. Si era quindi preoccupata e aveva chiamato la figlia.

I tentativi di rianimazione

E quest’ultima, insieme al marito, grazie anche alle conoscenze infermieristiche legate al loro lavoro, ha provato a rianimare il padre. Ne frattempo sono stati chiamati i soccorsi. E proprio i sanitari del 118 intervenuti sul posto, mentre effettuavano il massaggio cardiaco, si sono accorti della presenza di alcune ferite sul corpo dell’anziano.

I sanitari hanno quindi chiamato la polizia e sul posto sono arrivati gli agenti del commissariato di zona, quelli della Squadra Mobile, della Polizia Scientifica, insieme al Pubblico Ministero di turno della Procura di Tivoli. Presente anche il medico legale, che si è riservato di valutare successivamente se la morte del soggetto fosse da attribuire alle ferite da arma da taglio rinvenute sul corpo dell’uomo o a un malore, avuto in seguito all’aggressione accertata sulla base dello stato dei luoghi. Il torace dell’uomo era completamente insanguinato. 

Considerati tutti gli elementi presenti sono iniziate tempestive indagini a 360 gradi. Al momento non è esclusa alcuna pista investigativa per individuare il responsabile dell’omicidio.
Il pubblico ministero di Tivoli e il personale della squadra mobile della questura di Roma in queste ore stanno ricostruendo gli ultimi momenti della vita dell’anziana vittima, analizzando tutte le sue conoscenze, le sue abitudini e le sue amicizie acquisendo tutte le informazioni necessarie per giungere nel più breve tempo possibile all’individuazione del responsabile.

Le indagini della Polizia: ascoltati badante e portinaio

Gli investigatori hanno già avviato le indagini  ed è stata inoltre predisposta l’autopsia per determinare il tipo di arma utilizzata per la brutale aggressione. Gli agenti hanno inoltre ascoltato subito sia la badante sia il portinaio. 

Il portinaio avrebbe riferito di aver visto ‘un uomo con un k-way mimetico e una scalda collo nero aggirarsi con fare sospetto e imboccare le scale della palazzina’. Sequestrate le immagini delle telecamere di sicurezza, nelle prossime ore gli agenti effettueranno il confronto con i fotogrammi.

Al momento nessuna ipotesi è esclusa. Una delle ipotesi è che un malintenzionato si sia introdotto nella casa dell’anziano per derubarlo e ucciderlo ma c’è un’altra pista vagliata dagli inquirenti. 

Le testimonianze dei vicini e i sospetti sulla badante 

Stando alle testimonianze dei vicini — ascoltati dalle forze dell’ordine —  uno essi avrebbe riferito di aver sentito, verso le 8 del mattino, una violenta lite dove avrebbe distintamente udito una voce femminile. Ecco il motivo per il quale le indagini si sono rivolte verso la badante dell’ anziano. 

La donna ha 46  anni ed è stata ascoltata a lungo dagli investigatori ai quali avrebbe riferito che ieri mattina era passata a casa dell’uomo intorno alle 8 e di essere uscita poco dopo per fare degli acquisti. Rientrata intorno alle 11,  l’uomo non ha risposto al citofono facendo scattare l’allarme.

Dunque adesso le indagini si stanno concentrando sulle tre ore di buco della badante e sulla ‘sparizione’ dei 600 euro dal conto dell’anziano. In mattinata sarà ascoltata anche la figlia della vittima.

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