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Green Pass obbligatorio al lavoro: da quando, chi lo controlla e cosa si rischia

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Green Pass e dove serve a Pasqua e Pasquetta

Green Pass obbligatorio al lavoro, arrivato il via libera dal Governo. Approvato, non senza polemiche, il decreto-legge che introduce misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening. A partire dal 15 ottobre fino al 31 dicembre dunque il Green Pass sarà obbligatorio sul luogo di lavoro, sia nel settore pubblico che privato. A deliberare all’unanimità a riguardo è stato il Consiglio dei Ministri di ieri, 16 settembre.

Green Pass al lavoro: cosa cambia per il lavoro pubblico

È tenuto a essere in possesso dei Certificati Verdi, quindi l’avvenuta vaccinazione, l’essere guariti dal virus o l’aver fatto un tampone negativo nelle 48 ore precedenti, il personale delle Amministrazioni pubbliche. Inoltre l’obbligo è esteso ai soggetti, anche esterni, che svolgono a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa o formativa presso le pubbliche amministrazioni. Il possesso e l’esibizione, su richiesta, del Certificato Verde sono richiesti per accedere ai luoghi di lavoro delle strutture prima elencate.

Lavoro privato e certificazione verde

Anche nel settore privato sono tenuti a possedere e a esibire su richiesta i Certificati Verdi coloro che svolgono attività lavorativa nel settore privato. Il green pass servirà dunque per accedere ai luoghi di lavoro. Starà alle imprese controllare e far rispettare le regole anche se criteri specifici potrebbero essere contenuti in 

Cosa si rischia: multe salate a chi non lo esibisce

Il personale che ha l’obbligo del Green Pass, se comunica di non averlo o ne risulti privo al momento dell’accesso al luogo di lavoro, è considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della Certificazione Verde. Dopo cinque giorni di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso. La retribuzione non è dovuta dal primo giorno di assenza. Non ci sono conseguenze disciplinari e si mantiene il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Per coloro che sono colti senza la Certificazione sul luogo di lavoro è prevista la sanzione pecuniaria da 600 a 1500 euro e restano ferme le conseguenze disciplinari previste dai diversi ordinamenti di appartenenza.

Tamponi, no alla gratuità

Il decreto prevede infine l’obbligo per le farmacie di somministrare i test antigenici rapidi applicando i prezzi definiti nel protocollo d’intesa siglato dal Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19, d’intesa con il Ministro della salute. L’obbligo vale per le farmacie che hanno i requisiti prescritti. Le nuove norme prevedono inoltre la gratuità dei tamponi per coloro che sono stati esentati dalla vaccinazione. Per gli altri il costo dovrebbe essere di 15 euro per gli adulti, 8 per i minorenni.
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