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Green Pass per ristoranti, bar, palestre e discoteche: ecco da quando, l’ipotesi del governo

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lavorare nel settore alberghiero ai tempi del Covid

Che i contagi in Italia siano in aumento è ormai, purtroppo, risaputo. Ma, fortunatamente, l’impatto della malattia sui servizi ospedalieri, tra ricoveri e terapie intensive, sembra essere minimo con i tassi di occupazione di molto sotto la soglia di rischio. E mentre in Francia il presidente Macron ha scelto la linea dura con il green pass obbligatorio per prendere parte alla vita sociale, in Italia si discute su cosa ne sarà di questo documento così prezioso, che di fatto attesta la completa vaccinazione o la negatività. 

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Green pass per ristoranti, bar, palestre e discoteche in Italia: tutte le ipotesi 

La variante Delta sta correndo e il modo per frenare l’avanzata sembra essere solo uno: accelerare la campagna di vaccinazione. E cercare di tutelare e tutelarsi il più possibile, probabilmente utilizzando il Green Pass per entrare negli stadi, nelle palestre, ma anche per viaggiare o per andare in discoteca. Queste solo alcune dell’ipotesi che si stanno facendo largo in Italia, che sembrerebbe però non voler procedere sulla stessa linea della Francia, considerata forse troppo rigida. 

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“Il Green Pass credo che sia lo strumento più adatto ai tempi eccezionali che stiamo vivendo. E’ l’opposto di una camicia di forza: nasce a tutela dei cittadini e delle imprese per liberare tutte quelle attività che la pandemia ha vietato o limitato, e per ripristinare l’esercizio dei diritti in sicurezza. Penso ai concerti di piazza, ai festival estivi, ai raduni, alle gare sportive. Tutte cose che si potrebbe tornare a fare senza rischi, incentivando tra l’altro i giovani a vaccinarsi” – ha spiegato in un’intervista al quotidiano La Repubblica la ministra per il Sud, Mara Carfagna. Green pass utile anche per l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, che lo ha definito “uno strumento per far mantenere aperte le attività, anziché andare verso interventi di chiusure generalizzate, che rischiano di penalizzare coloro che, invece, con grande senso civico, hanno effettuato il percorso vaccinale. Sia il governo a disciplinare le migliori modalità possibili, che possono anche essere graduali in relazione all’andamento epidemiologico”. 

Green Pass in Italia: il no della Lega e di Fratelli d’Italia 

Per nulla d’accordo, invece, Giorgia Meloni e il leader della Lega Matteo Salvini. “L’idea di utilizzare il green pass per poter partecipare alla vita sociale è raggelante, è l’ultimo passo verso la realizzazione di una società orwelliana. Una follia anticostituzionale che Fratelli d’Italia respinge con forza. Per noi la libertà individuale è sacra e inviolabile” – ha scritto sui social Giorgia Meloni. Non si è risparmiato Salvini, che ha subito preso parola sulla questione: “Vaccino, tampone o Green Pass per entrare in bar e ristoranti? Non scherziamo”. 

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Green pass per bar e ristoranti in Italia

Spetterà solo al Governo prendere una decisione, soprattutto dopo il monitoraggio degli esperti di cabina di regia che, come ogni venerdì, ‘fotografano’ la situazione della pandemia in Italia. Tra le ipotesi al vaglio, come spiega il Corriere della Sera, c’è quella di rendere obbligatorio il Green pass per accedere ai bar e ai ristoranti, ma l’argomento resta spinoso con i gestori delle attività che hanno già annunciato le proteste. Green pass, forse, anche per allenarsi nei circoli e nelle palestre, ma anche per ballare nelle discoteche a fine luglio- nonostante – ancora non si parli di una loro possibile riapertura. 

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