Home » News » Pensioni, con i morti da Covid l’Inps “risparmia” 1,1 miliardi nel 2020

Pensioni, con i morti da Covid l’Inps “risparmia” 1,1 miliardi nel 2020

Pubblicato il
Pensioni

Pensioni, la mortalità dovuta al Covid ha cambiato diverse cose in questo ambito. Nel 2020 l’INPS ha risparmiato ben 1,1 miliardi proprio a causa dei decessi. Lo segnala il nono Rapporto di Itinerari previdenziali che afferma che fino al 2029 l’INPS risparmierà 11,9 miliardi. Ma vediamo alcuni dettagli.

Leggi anche: Volantino MediaWorld, le nuove offerte dal 15 al 28 febbraio 2022: sconti su smartphone ed elettrodomestici

Pensioni, cosa ha cambiato il Covid?

«Il 96,3% dell’eccesso di mortalità registrato nel 2020 ha riguardato persone con età uguale o superiore a 65 anni, per la quasi totalità pensionate. Considerando per compensazione l’erogazione delle nuove reversibilità,si quantifica in 1,11 miliardi il risparmio, tristemente prodotto nel 2020 da dal Covid a favore dell’Inps,e in circa 11,9 miliardi la minor spesa nel decennio». Si tratta di ben 476.283 assegni previdenziali pagati dall’INPS a partire dal 1980 (o anche prima). 423.009 appartengono al settore privato, 53.274 a quello pubblico. L’analisi fatta indica che c’è stato un sistema previdenziale troppo generoso tra il 1965 e il 1980: si parla di 423.009 prestazioni del settore privato, fruite sia da lavoratori dipendenti che autonomi, di cui 343.064 donne (l’81,1%) e 79.945 (il 18,9%) uomini, e di 53.724 pensione fruite da dipendenti pubblici, di cui 36.372 (il 68,3%) donne e 16.902 (il 31,7%) uomini. Questi sono i dati riportati da La Stampa. Ma cosa è cambiato lo scorso anno? Ebbene, c’è stata una riduzione delle prestazioni lavorative nel settore privato del 16%: ben 79.318 in meno rispetto al 1 gennaio 2020. Ciò sembrerebbe sia dovuto al Covid-19. 

Impostazioni privacy