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Assegno unico, congedo parentale e bonus sociale bollette: cosa cambia con la manovra Meloni

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La prima manovra da premier da parte di Giorgia Meloni pesa ben 35 miliardi, di cui 21 dedicati completamente al caro-energia: ”Questa è una manovra figlia di scelte politiche, come è giusto e normale che sia per un governo politico, abbiamo scelto e concentrato le risorse, è una manovra coraggiosa, coerente con gli impegni che abbiamo preso con il popolo italiano e che scommette sul futuro.

L’approccio prudente e realista del governo Meloni

” Un approccio ”prudente e realista”, come è stato più volte definito dalla premier il suo modo di impostare le manovre del governo, ”che tiene conto della situazione economica.” Altre risorse, invece, verranno stanziate per smussare il cuneo fiscale e l’Iva su alcuni prodotti specifici. Altre ancora per interventi sull’assegno unico per le famiglie, per agevolare le assunzioni a tempo indeterminato per le donne e per i percettori di reddito di cittadinanza. E, ancora, ha aggiunto: ”Sul taglio del cuneo, l’obiettivo della legislatura rimane il 5%. Ci arriveremo.” Per quanto riguarda, nel dettaglio, la materia strettamente fiscale, sarà estesa la flat tax fino a 85.000 euro per autonomi e partite Iva, e parallelamente si amplieranno gli interventi per la detassazione ai premi dipendenti, per poi intervenire anche con una “tregua fiscale” per cittadini e imprese che sono sempre più in difficoltà in questo periodo, non solo per gli strascichi da Covid, ma anche per l’impennata dei costi dell’energia. 

Tregua fiscale e rottamazione quater, l’opinione di Lepre

Tregua fiscale, pensioni e opzione donna

Prendendo da parte la tregua fiscale, questa riguarderà la cancellazione delle cartelle fino a mille euro e fino al 2015, mentre per quelle sopra i mille euro il contribuente dovrà pagare tutto l’importo, come si specifica, ”senza sanzioni né interessi, con rateizzazione a 5 anni”, come ha sottolineato anche il viceministro dell’economia Maurizio Leo in conferenza stampa, aggiungendo che ”le cartelle di ammontare ridotto, fino 1.000 e fino al 2015, quindi non più esigibili, le togliamo via perché sono pure passati i 7 anni. Invece per un ammontare superiore, si paga tutta l’imposta senza sanzioni, senza interessi, e con una rateizzazione 5 anni.” Un altro fronte importante su cui le manovre del Governo stanno investendo molto, è quello delle pensioni, oltre alla conferma della ”opzione donna” e ”Ape sociale”. Per le pensioni, dunque, si attua l’indicizzazione delle pensioni al 120% e si introduce per l’anno 2023 un nuovo schema di anticipo pensionistico, il che permetterà di superare la Legge Fornero, attendendo la riforma in arrivo l’anno prossimo, per cui si potrà uscire dal mondo del lavoro con 41 anni di contributi e 62 anni di età e prevede bonus per chi decide di restare al lavoro.

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