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Pomezia, associazioni escluse dal canile Alba Dog: la decisione era legittima? Ecco cosa ha stabilito il giudice

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Colpo di scena, o almeno così sembrerebbe in attesa di ulteriori verifiche, nella vicenda legata al canile di Pomezia Alba Dog. Intorno alla struttura, ricorderete, era scoppiato un vero e proprio caso a seguito dell’esclusione dal canile di due associazioni di volontari, “La Voce del Cane onlus” e “Attivisti per i diritti animali”. 

A gestire la struttura, nelle intenzioni del proprietario, sarebbe dovuta restare infatti un’unica associazione, la Marilù, per accudire gli ospiti provenienti dal litorale romano, zone Anzio e Nettuno, nonché Ardea e Pomezia; lo scorso anno – era inizio febbraio – i volontari esclusi lanciarono l’appello ai Sindaci di questi comuni per ripristinare una situazione definita insostenibile denunciando contestualmente presunti aspetti poco chiari nella gestione degli animali. 

Qualcosa di anomalo, evidentemente, trovarono anche le forze dell’ordine considerando che il 9 febbraio i Nas apposero i sigilli alla struttura ponendola sotto sequestro e i cani presenti nel canile, ad esempio quelli del Comune di Pomezia, vennero trasferiti altrove. 

Pomezia, associazioni escluse dal canile Alba Dog: la sentenza del Tribunale di Velletri

Oggi però un aggiornamento arriva dal fronte giudiziario considerando che una sentenza del Tribunale di Velletri ha rigettato il ricorso presentato dalle dalle Associazioni Animaliste “La Voce del Cane onlus” e “Attivisti per i diritti animali” nei confronti del canile Alba Dog di Pomezia che chiedevano di poter riaccedere nuovamente alla struttura.

Il legale difensore della struttura fa sapere infatti che “nello specifico, le Associazioni hanno sostenuto che la decisione assunta qualche mese fa dalla Alba Dog di escludere dalla struttura le associazioni fosse illegittima e stesse determinando gravi danni agli animali ospiti della struttura stessa. Invero, l’avvocato Massimiliano Bruno che ha assistito la Alba Dog ha dimostrato come la decisione della sua assistita fosse assolutamente legittima, così come legittimo è stato l’aver introdotto un regolamento interno finalizzato ad una migliore organizzazione e gestione della stessa struttura”.

Lo stesso avvocato Bruno ha posto poi “in evidenza la circostanza, mai smentita, che attualmente i cani rispetto al passato vengono adottati e/o affidati in misura maggiore e, addirittura, è notevolmente diminuito il numero dei loro decessi. Questo grazie anche al lavoro svolto dall’Associazione animalista Marilù, tuttora operante nel canile”.

“E così” – prosegue il togato – “il Giudice della Seconda Sezione Civile del Tribunale di Velletri, con il provvedimento del 08.01.2019 ha rigettato integralmente il ricorso, ritenendolo infondato anche sulla base assorbente del fatto che le associazioni ricorrenti non avessero alcuna legittimazione attiva a proporre il ricorso in oggetto”.

“Il Sig. Riccardo Scaccia” – conclude l’avvocato Bruno – “legale rappresentante della Alba Dog di Pomezia, dopo essere stato duramente criticato e sottoposto ingiustamente a fango mediatico proveniente da più fronti, finalmente ha ottenuto giustizia rispetto a tutte le decisioni assunte nella gestione del canile”.

 

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