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Pomezia, l’avvocato (dai ‘mille’ incarichi) Leoncilli senza requisiti: istanze del Comune dichiarate inammissibili

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Brutta figura del Comune di Pomezia dinanzi al Consiglio di Stato. Il tribunale ha giudicato inammissibile un “atto di costituzione del Comune (di Pomezia, ndr) appellato, in considerazione della mancata iscrizione del difensore avvocato Luigi Leoncilli all’Albo speciale degli avvocati ammessi al patrocinio dinanzi alla Corte di Cassazione ed alle Altre Giurisdizioni Superiori, nonché della mancata sottoscrizione dell’atto medesimo da parte dell’ulteriore difensore avvocato Gianfilippo Elti (la comparsa risulta sottoscritta con firma)”. 

A far discutere è dunque sempre il medesimo togato, scelto quale difensore “privilegiato” di Piazza Indipendenza in questi ultimi anni.

Intorno a lui non sono mai mancate le polemiche: inizialmente, ricorderete, per le vicende che lo videro legato alla Consigliera regionale del M5S Valentina Corrado e all’ex Sindaco di Pomezia Fabio Fucci. L’avvocato infatti, già assistente della Corrado in Regione, divenne affidatario di numerose pratiche di un altro ente amministrativo, proprio il Comune di Pomezia, e chiamato ad esprimersi anche in casi che vedevano frapposti l’uno contro l’altro i due enti. E poi compensi: centinaia di migliaia di euro (175mila euro fino al 2017) per un avvocato ritenuto dall’allora primo cittadino “valido e affidabile”, in grado di far vincere al Comune numerose cause”. Di tutta questa storia, tra parentesi, se ne interessò anche l’anticorruzione; politicamente, invece, valse un duro scontro con l’allora commissario del Partito Democratico Miccoli.

Botta e risposta tra Fabio Fucci e Miccoli

Ritroviamo poi Leoncilli anche nelle recenti vicende legate al vincolo MiBact apposto dal ministero sul territorio di Ardea e Pomezia. Da Piazza Indipendenza, ancora una volta, la decisione di affidare proprio a Leoncilli, di fatto, pieni poteri per sostenere la posizione dell’ente e provare a ridimensionare quanto proposto dalle belli arti; quasi 70mila euro in tutto, compresi i famosi 12.500 totalmente gettati al vento a causa del famoso ricorso gerarchico ritenuto inammissibile dai giudici, che non sono valsi al Comune nemmeno il risultato sperato dato che, alla fine, il Tar ha dato ragione a cittadini e associazioni difendendo il Vincolo

Oggi, tornando alla notizia d’apertura, si scopre che l’avvocato Leoncilli non aveva nemmeno i requisiti per prendere parte ad una causa che vedeva coinvolto il Comune di Pomezia (quella riguardante il fallimento della società Airone, ndr): e questo, come visto, sia per la sua mancata iscrizione all’Albo speciale degli avvocati ammessi al patrocinio dinanzi alla Corte di Cassazione ed alle Altre Giurisdizioni Superiori e poi, stando agli incartamenti prodotti dai giudici, per non aver fatto controfirmare l’atto al secondo avvocato nominato dal Comune. 

Restano dunque tutte le perplessità legate alla figura di un avvocato che, a fronte di laute parcelle, sembra davvero portare poco o nulla a beneficio del Comune di Pomezia. Forse, in estrema sintesi, qualcosa negli uffici legali di Piazza Indipendenza andrebbe seriamente rivisto.

 

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