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Pomezia, le richieste dei commercianti al Comune: «Riaperture anticipate, abbattimento tasse e strisce blu sospese per l’intera stagione estiva»

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Due giorni fa il Comune di Pomezia ha incontrato i rappresentanti delle attività commerciali di Pomezia e Torvaianica per esporre le proprie richieste in merito alla ripresa delle attività. “Ripartenza veloce del settore in città” e “abbattimento delle tasse” tra i punti salienti toccati dagli esercenti pesantemente colpiti dal ‘lockdown’. All’incontro, giudicato ‘positivo’ dall’Amministrazione, hanno preso parte in qualità di rappresentanza dei commercianti – nello specifico ristoratori e baristi – Raimondo Piselli, Bruno Marchesani e Alessandra Aversa.

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Le richieste della categoria

Entrando nello specifico sono stati numerosi i temi trattati al tavolo di confronto. Le rappresentanze di categoria non si sono limitate tuttavia ad avanzare richieste ma hanno anche messo sul tavolo delle proposte concrete sul come realizzarle, proposte  sulle quali ora l’amministrazione ha chiesto qualche giorno di tempo per valutarle.

Per prima cosa i commercianti hanno chiesto l’esenzione dei canoni di occupazione del suolo pubblico per il 2020, sfruttando le risorse messe in bilancio per le feste estive che non si potranno svolgere. Come dichiarato dal Sindaco Zuccalà ai nostri microfoni, si tratta di circa 125.000 euro da destinare «a fini di rilancio o di supporto» e dunque, in linea teorica, si tratta di risorse che potrebbero essere destinate a tale scopo.

L’altro capitolo importante riguarda la riapertura delle attività: gli esercenti hanno chiesto di poter riaprire già dal 18 maggio ma qui, purtroppo, sono Stato e Regioni a dover fissare le linee guida. Pomezia potrebbe far valere però, chiedono i commercianti, la situazione dei contagi “stabile” ai fini di una ripresa più veloce. In ogni caso la richiesta è chiara: sul tema riaperture, considerando il differente andamento della pandemia in Italia, non si può più procedere con decisioni su scala nazionale bensì tramite Regioni e, ancor meglio, enti locali per provincia.

Altre misure richieste sono state l’estensione delle aperture per ciò che riguarda asporto e consegne fino a mezzanotte (anziché fino alle 21.30 come disposto dall’ultima ordinanza del Comune di Pomezia, ndr), e l’ampliamento, per chi ne ha la possibilità di legge, di poter occupare temporaneamente (solo per l’emergenza covid-19) ulteriore suolo pubblico prospiciente o adiacente alla propria attività. La ragione di tale richiesta è facilmente intuibile: compensare con più ore di apertura il minor ingresso di clienti giornaliero (anche in termini di posti a sedere) dovuto al distanziamento sociale. 

Capitolo tasse

Ristoratori e baristi chiedono quindi la riduzione del 50% della tassa rifiuti (TARI) per l’esercizio 2020 con il pagamento rateizzato del dovuto a partire da Dicembre per le sole attività produttive. Questo è il nodo più difficile da sciogliere considerando che servono risorse per rendere sostenibili da parte dell’Ente gli slittamenti (o le riduzioni) dei pagamenti dovuti.

Il Sindaco ha già ammesso che serviranno altri aiuti dallo Stato dato che Pomezia, secondo una stima, perderà oltre 700.000 euro tra tassa di soggiorno, occupazione del suolo pubblico e tassa sulla pubblicità (senza contare il mancato gettito di Tari e Imu per le quali le scadenze sono state già spostate). Tra le proposte avanzate dalla categoria per far fronte alle spese, oltre a utilizzare le coperture provenienti dal risparmio avuto con il blocco mutui, vi è quella di spostare capitoli di spesa non urgenti per avere risorse disponibili ai fini dell’emergenza. Al netto di questioni puramente tecniche – se sia cioè possibile o meno effettuare tali operazioni – la prima scelta dell’Amministrazione è quella di attendere le prossime mosse del Governo.

Stesso discorso per la tassa sulla pubblicità con la categoria che chiede un abbattimento della metà degli importi. Questa sembrerebbe essere la strada più percorribile essendo la gestione di diretta competenza del Comune e, in un certo senso, essendo già stata messa in conto dall’Amministrazione come visto. 

Le altre proposte 

Si chiude con la richiesta di mantenere sospese le strisce blu per tutta la stagione estiva trovando un accordo con la ditta appaltatrice e di creare una sorta di Pass per consentire a chi opera con l’asporto di consegnare in modo più veloce (saltando così eventuali controlli); più complicato quest’ultimo punto da realizzare, maggiore apertura è stata data invece sulla possibilità di firmare un’ordinanza sindacale che renda il meno interpretabile possibile le regole per incappare in eventuali multe e confrontarlo con forze dell’Ordine. 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Stiamo valutando le varie opzioni partendo dalle priorità – ha detto la vice Sindaco Morcellini – L’ampliamento di suolo pubblico in tempi rapidi per le attività commerciali, per affrontare fin da subito al meglio la stagione estiva, è uno dei primi provvedimenti che stiamo studiando. Sulle riduzioni e dilazioni delle varie imposte, saremo in grado di dare risposte certe non appena avremo contezza delle risorse straordinarie che il Governo farà arrivare ai Comuni. Molto importante la rete che si è venuta a creare tra i commercianti del territorio: una risorsa fondamentale in questo momento di grave crisi”.

“Siamo in costante contatto con gli Enti superiori, dall’Anci alla Regione fino al Governo – conclude il Sindaco Zuccalà – Ci facciamo portavoce delle istanze che arrivano dai vari settori dell’economia e della vita sociale cittadina, spingendo affinché nessuno rimanga escluso dagli aiuti economici e nessuno debba trovarsi nella condizione di chiudere l’attività. Siamo pronti a ripartire, consapevoli che questo è un momento delicato, di monitoraggio rispetto all’andamento dei contagi: è importante che ognuno di noi, dal singolo cittadino all’imprenditore, si senta responsabile della salute della propria comunità”.

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